Andrea Prospero, il padre Michele: “È stato un omicidio”
Non un suicidio, non un’istigazione. Ma un omicidio. Per Michele Prospero, il “primo tassello”, che lo ha definito il procuratore capo Raffaele Cantone, non sembra aver cambiato le convinzioni sulla tragica fine del figlio. “Rispetto il lavoro svolto dagli inquirenti e li ringrazio per quanto stanno facendo. Ma sono convinto che ci saranno sviluppi” dice, ribadendo che quello a cui ambisce la famiglia di Andrea, trovato morto il 29 gennaio in un b&b del centro storico, è la verità, “anche dura, brutta, siamo pronti, ma che si arrivi a scopre la verità sulla sua morte” anche perché “la sua morte serva da monito per tutti”. Come noto, per la morte dello studente abruzzese è stato arrestato un 18enne di Roma. È ai domiciliari. Un altro, di origine campana, è indagato. Avrebbe fornito l’ossicodone a Prospero, la cui assunzione smodata ha provocato la sua morte.
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