Ancona, maxi beffa per il Rolex da 20mila euro. Lo vende e viene pagato con i soldi falsi fac-simile
ANCONA Vende un Rolex Daytona per 20mila euro ma in cambio riceve solo carta straccia, con tanto di scritta “fac-simile” sulle banconote. Vittima del raggiro, consumatosi il 14 gennaio del 2023, è un falconarese di 67 anni che ieri mattina si è costituito parte civile contro colui che avrebbe portato avanti la trattativa con un misterioso acquirente. “Misterioso” perché non è mai stato rintracciato.
L’accusa
L’imputato, un 40enne chiaravallese, è accusato di truffa.
Nei suoi confronti, il giudice Francesca Pizii ha stabilito la prosecuzione del giudizio: la prima udienza dibattimentale si terrà l’11 marzo. All’epoca dei fatti, imputato e vittima erano legati da un rapporto di conoscenza basato sulla passione per gli orologi di pregio. Il falconarese aveva da vendere un Rolex Daytona e, secondo quanto denunciato, il 40enne gli aveva proposto di pubblicizzarlo sulle piattaforme social. Da qui in poi, per la procura, la trattativa sarebbe stata gestita dall’imputato.
L’uomo si sarebbe fatto carico dell’intermediazione tra il venditore e un fantomatico acquirente. Il tutto, per una ricompensa di 500 euro. Alla fine, era stato individuato un aspirante acquirente, «una persona seria» pronta a pagare 20mila euro in contanti per comprare il prezioso Rolex. L’incontro per definire la trattativa era stato fissato in un albergo del capoluogo. È qui, per la procura, che s’era materializzata la beffa.
Il presunto compratore, insieme a un’altra persona munita di trolley, si era recato nella sala conferenze. Con lui, per prendere i soldi, c’era il 40enne. Almeno questa è la versione dell’accusa. Al ritorno nella hall, la consegna della valigetta al falconarese che, nel frattempo, aveva consegnato il Daytona. Ebbene, i soldi erano quasi tutti falsi. Di 20mila euro, solo 1.400 erano veri. Con la scoperta della beffa, il compratore-imbroglione era già sparito a bordo di un’auto. E le ombre si sono concentrate sul 40enne, che ora respinge tutte le accuse. Il 67enne è rappresentato dagli avvocati Gabriele Galeazzi e Federico Arcolai.