Ancona, Bove tornerà a giocare? «L’ultima parola spetta alla Clinica dei campioni»
ANCONA – Poteva andare ovunque ma Edoardo Bove, la giovane stella della Fiorentina, ha scelto Ancona per iniziare a scrivere il suo futuro agonistico. Si è infatti affidato alle sapienti mani del professor Antonio Dello Russo per ripartire dopo il terribile arresto cardiaco dello scorso dicembre. E proprio dal responso della Clinica di Cardiologia e Aritmologia di Torrette dipenderà il verdetto finale: potrà tornare a giocare oppure no?
Gli esami
«Ieri (giovedì per chi legge, ndr) abbiamo effettuato degli esami di tipo invasivo ma ora dobbiamo aspettare un paio di settimane per gli esiti» spiega Dello Russo, che dirige il reparto che ha già trattato – tra gli altri – sportivi del calibro del ciclista Sagan. Tra gli esami che solo la clinica di Torrette esegue vi è anche una particolare biopsia del cuore eseguita partendo dal mappaggio effettuato con le più moderne tecniche di scansione. «Dobbiamo capire il problema, se vi è o meno una cardiopatia» prosegue il professore. Oggi Bove sarà comunque dimesso dall’ospedale dove è stato ricoverato dal 19 marzo. Tornerà per operarsi? Dipende. Se potrà e se vorrà. I possibili destini sono due: «Con una cardiopatia strutturale, un atleta non può giocare ma se si trattasse di un problema risolvibile, allora potrebbe». Tutto ruota intorno a una legge italiana del 1982 che regola l’accesso alle competizioni agonistiche con una serie di scrupolosi esami difficilmente compatibili con la presenza di un defibrillatore.
La sfida
Il caso di Bove, insomma, è abbastanza particolare«Di solito gli atleti arrivano da noi prima, quando hanno un’aritmia» racconta Dello Russo. E, almeno finora, «non è mai successo che un giocatore con un defibrillatore poi torni a giocare». Ma perché proprio Ancona per un parere così importante? «Il professor Zeppilli (presidente della Commissione medico-scientifica della Figc, ndr) ci ha affidato l’atleta ed è un’ottima cosa per questa clinica che ha protocolli consolidati nel tempo ed è tra le migilori al mondo» ricostruisce il professore. «Abbiamo fatto degli esami per capire il problema, poi si andrà a step ma è importante che Bove abbia scelto Ancona per iniziare a capire» si limita a dire. Nel frattempo, comunque, a Torrette si sta lavorando per l’apertura di un nuovo centro sportivo di terzo livello che permetterà non solo di diagnosticare gli agonisti ma anche di rilasciare loro le certificazioni necessarie a giocare. «Stiamo terminando i lavori» dice il dg dell’Azienda ospedaliero-universitaria Armando Gozzini. Finanziato col contributo del presidente del Frosinone Stirpe e con quello dell’imprenditore e velista Alberto Rossi, il presidio disporrà anche di quattro posti di specializzazione in medicina dello sport. Un’eccellenza che forma eccellenze.