ambulante abusivo aggredisce gli agenti e finisce in manette
Sembrava uno dei soliti controlli di routine. Ma a Ponte Mammolo, ieri pomeriggio, la tensione è esplosa come una miccia accesa in una giornata qualunque.
In pochi minuti, una semplice verifica contro il commercio abusivo si è trasformata in una scena da cronaca nera: urla, resistenza, calci e pugni. A farne le spese, alcuni agenti della Polizia Locale, finiti in ospedale. E a finire in arresto, un venditore ambulante che non ha accettato di essere fermato.
È accaduto nell’area adiacente la stazione metro, uno dei nodi caldi dell’abusivismo nella Capitale. Gli agenti del IV Gruppo Tiburtino stavano effettuando controlli mirati quando hanno notato un uomo – 45 anni, cittadino afgano – intento a vendere cappelli, cinture e piccoli oggetti senza alcuna autorizzazione. Alla richiesta di identificarsi, ha reagito con furia: prima le parole grosse, poi i gesti violenti.
Portato negli uffici per l’identificazione, la situazione è degenerata: l’uomo ha perso completamente il controllo e si è scagliato contro i vigili, colpendoli. È servita tutta la prontezza e la professionalità degli operatori per contenerlo e arrestarlo.
Le accuse sono gravi: resistenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale. Per gli agenti, invece, una corsa in ospedale per le cure necessarie.
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