Umbria

Alta velocità e MedioEtruria: interrogato il ministro in Senato


Suona come una anticipazione di una melodia che potrebbe farci compagnia nei prossimi giorni e a lungo, quella di fare sapere al ministro che Umbria e Toscana potrebbero opporsi alla volontà della stazione di Creti per l’alta velocità. Volontà che è diventata sostanza in occasione del tavolo tecnico ministeriale.

Il messaggio al ministro Salvini lo portano per primi i senatori, l’umbro Walter Verini e il toscano Silvio Franceschelli: «Le criticità emerse, dovute a una programmazione del traffico ferroviario che privilegia le grandi aree urbane a discapito delle zone interne – dichiarano i due parlamentari Dem – necessitano di un intervento immediato. L’introduzione dell’alta velocità ha, infatti, accentuato le disuguaglianze nei servizi ferroviari, creando un danno significativo per le stazioni intermedie come Chiusi-Chianciano Terme, Arezzo, e Perugia che storicamente rappresentano importanti snodi economici e sociali».

Ricordiamo come tra le ipotesi di Rigutino, vicino Arezzo e Creti più a sud, il Governo abbia optato per la seconda. Ma restano in campo molte questioni. Intanto le opposizioni dei territori e delle Regioni. Al presidente della Toscana – ad esempio – non va giù la stazione individuata «in mezzo al nulla» che però agganciando direttamente il binario dell’alta velocità consentirebbe la realizazione della stazione in tempi più rapidi e con risparmio economico, non dovendosi realizzare appunto l’infrastruttura ferroviaria che dalla nuova stazione porterebbe all binario veloce. Come restano in piedi le questioni sollevate circa l’orientamento europeo che vuole l’alta velocità raggiungibile in treno e non solo in macchina. Come sarebbe appunto Creti. L’ipotesi iniziale di Chiusi, rispondeva a questa caratteristica, ma come opzione fu superata.

«L’individuazione della località in cui realizzare la stazione Medio Etruria, quale stazione intermedia dell’alta velocità fra Firenze e Roma – ricordano – a seguito del lavoro svolto dal tavolo tecnico tra Regione Toscana, Regione Umbria, Rfi e ministero delle infrastrutture, nonché dell’apposito studio effettuato da Rfi, ha suscitato ad oggi diverse contrarietà, con la possibilità che la sua realizzazione venga messa in forse o venga comunque fortemente rallentata (a prescindere dall’eventuale scelta del sito) considerando oltretutto che essa ha in ogni caso tempi di realizzazione estremamente lunghi». Per i due senatori «la necessità di colmare il deficit infrastrutturale è invece urgente per aree come la Valdichiana, il Casentino, e il Trasimeno, che rischiano di essere oltremodo marginalizzate».

In questo contesto, i senatori chiedono al ministro di considerare «l’aumento delle fermate intermedie per i treni ad alta velocità, permettendo così una fruizione equa dei servizi. È cruciale garantire ulteriori collegamenti da Arezzo, Chiusi-Chianciano Terme e Perugia, con treni Av che offrano un servizio adeguato e tempestivo per i pendolari e i turisti».

In aggiunta, nell’atto depositato al Senato, chiedono il potenziamento dei nodi di scambio con i servizi regionali e Intercity, per garantire un accesso metropolitano alle stazioni e un’alternativa sostenibile ai cittadini. In particolare «la situazione attuale, con il dirottamento dell’Intercity 598 sulla linea convenzionale e l’allungamento dei tempi di percorrenza, sta causando gravi disagi che compromettono la vivibilità e lo sviluppo di quelle aree interne».

«Rimaniamo in attesa di una risposta concreta e tempestiva da parte del Ministro – concludono – affinché si possano attuare misure efficaci che garantiscano un futuro migliore per i territori della Toscana meridionale e dell’Umbria».

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