Lazio

alta presenza istituzionale in via Caetani

Roma si è fermata, ancora una volta, nel cuore pulsante della sua storia più dolorosa. In via Caetani, quella strada stretta e anonima che 46 anni fa divenne simbolo di una ferita mai rimarginata, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di alloro nel punto esatto dove, il 9 maggio 1978, fu ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro. A terra, ai piedi della lapide, il silenzio ha parlato più di ogni parola.

È qui che lo Stato, ancora oggi, si ritrova per ricordare non solo uno dei suoi uomini più autorevoli e visionari, ma tutte le vittime di quella lunga stagione di terrore che ha insanguinato l’Italia.

Accanto a Mattarella, anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Uno schieramento solenne, sobrio, raccolto. Nessuna dichiarazione, solo il suono delle sirene lontane, qualche passo sull’asfalto, lo sguardo fisso di chi sa di rappresentare un Paese che ancora cerca giustizia e verità.

Poco dopo, le celebrazioni si sono spostate alla Camera dei Deputati, dove si è tenuta la cerimonia ufficiale del “Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”. Un appuntamento che non è mai solo rito, ma momento di riflessione collettiva, in cui le istituzioni si confrontano con la loro stessa storia e con il dovere della memoria.

In aula, i familiari delle vittime, studenti, parlamentari e cittadini. Tutti testimoni di una giornata che Roma, e l’Italia intera, vivono ogni anno con una profonda commozione.

Una giornata che non chiede vendetta, ma verità e responsabilità. Una giornata che rinnova l’impegno contro ogni forma di violenza politica, in nome della democrazia conquistata e difesa.

A distanza di quasi mezzo secolo, via Caetani resta un luogo che fa male. Ma è anche un luogo che unisce. Dove la memoria si fa dovere, e il passato insegna a costruire un futuro più giusto.

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