All’Università di Genova assegnata la prima borsa di studio dedicata a Martina Rossi
Genova. “Ho letto 1100 pagine e, ti dico la verità, non le avevo lette nemmeno a scuola tante pagine così, e quello che mi ha colpito del lavoro di questa studentessa è stata la sistematicità e la sua voglia di arrivare, comunque, a delle soluzioni”. Bruno Rossi, padre di Martina Rossi, giovane studentessa scomparsa tragicamente nel 2011, racconta così le motivazioni che lo hanno portato alla scelta della tesi di Giorgia Canevello dal titolo: “Tutela della vittima di violenza di genere nel procedimento penale”, che si è aggiudicata la borsa di studio a lei dedicata.
Un riconoscimento sostenuto dall’Associazione di promozione sociale “Martina Rossi” e dalla Sezione due Genova di Fidapa BPW Italy, in collaborazione con il Comitato per le pari opportunità di Ateneo per valorizzare tesi che affrontano tematiche legate alla parità, ai diritti delle donne e alla prevenzione della violenza di genere.
“Abbiamo avuto 11 concorrenti: 10 donne e un maschio – ha spiegato Nicoletta Dacrema, prorettrice vicaria e presidente della commissione – che appartengono a tutti i dipartimenti, con un bel concorso di proposte. Abbiamo lavorato con rigore metodologico, ciascuno per proprio conto, e poi ci siamo confrontati, ma è stato bello perché se è vero che siamo stati tutti concordi sulla scelta di questa tesi, abbiamo comunque valutato che tante altre erano di ottimo livello per chiarezza espositiva, per rigore metodologico, per padronanza della letteratura critica, per originalità, e quindi abbiamo stabilito di menzionare quattro altre tesi, anche in questo caso realizzate da studentesse”.
La borsa di studio è stata consegnata questi pomeriggi, nella sala meridiana dell’Ateneo genovese, alla presenza del Magnifico Rettore, Federico Delfino e della presidente della sezione due Genova di Fidapa BPW Italy, Marina Revello.