Alberto Tomba, «condannato a vincere»: presentato il docu-film 1.14″ prodotto da Napapijri
«Condannato sempre alla vittoria. In quegli anni lì non era facile». Crans-Montana, 15 marzo 1998: Alberto Tomba si aggiudica lo slalom speciale che chiude la stagione di Coppa del Mondo. La sua ultima gara, a soli 31 anni. «Nessuno si ritira con un successo, ma ho avuto il coraggio di dire basta». Parole ed emozioni di Alberto Tomba, protagonista di un breve documentario prodotto da Napapijri, 1.14” – An Alberto Tomba Story, con riferimento alla sua impresa ai Giochi di Calgary del 1988.
Nello specifico si tratta del vantaggio accumulato nella prima manche del gigante, che lo condusse poi al primo dei suoi tre ori olimpici (il secondo è arrivato due giorni dopo, sempre in Canada, il terzo ad Albertville ’92). «Quando poi smetti ti viene la nostalgia. Dalla nausea alla nostalgia», racconta la leggenda azzurra dello sci. «La nausea causata non dalle gare, ma dal sistema dei mass-media, che ti stanno sempre dietro. Non andava mai bene niente, dovevo calmarli con le vittorie».
Il docufilm, fuori concorso al Milano Film Fest, è stato proiettato in anteprima al Cinemino, a Milano, anticipato da un talk proprio con Alberto Tomba. Tanti i temi sviscerati, perché 1.14″ è un rilevamento cronometrico che diventa metafora della distanza insormontabile tra un’icona e i suoi contemporanei, tra il personaggio pubblico e l’individuo privato, tra le aspettative e la realtà. Il film, infatti, svela le sfumature di un atleta capace di combinare tecnica impeccabile e spontaneità, disciplina e passione.
Tra immagini d’archivio e interviste inedite, 1.14″ – An Alberto Tomba Story non è solo un omaggio ad una leggendaria icona nazionale, ma un ritratto intimo e sorprendente che sfida le convenzioni narrative del genere, spingendosi oltre i confini della comunicazione tradizionale per raccontare storie autentiche e coinvolgenti. Un progetto che si allinea in modo coerente con la vocazione di Napapirji, da sempre pioniere nella sperimentazione culturale e creativa.
D’altronde, la scelta di raccontare Alberto Tomba è radicata nella storia di Napapijri: mentre il marchio nasceva in Valle d’Aosta, nel 1987, Alberto conquistava la sua prima vittoria in Coppa del Mondo nello slalom speciale del Sestriere, inaugurando una carriera leggendaria. Due storie parallele che iniziano nello stesso momento e che condividono la stessa filosofia delle contraddizioni. Il documentario celebra proprio questi incroci delineando il profilo sportivo e umano di un’icona italiana.
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