Liguria

“Ai conference 2025”, a Tursi il convegno sull’intelligenza artificiale


Genova. Grande partecipazione all’AI Conference 2025 – Genova, dedicata al tema “AI e nuove tecnologie – opportunità, sfide, occasioni per il futuro”, tenutasi oggi nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi.

L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Digitalizzazione e all’Applicazione dell’Intelligenza Artificiale del Comune di Genova, con il supporto della testata Digital Voice, ha riunito rappresentanti istituzionali, esperti del settore e protagonisti del panorama imprenditoriale. L’evento ha offerto un’importante occasione di dialogo e di approfondimento sulle opportunità, le sfide e le prospettive legate all’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale.

Marta Brusoni, assessore a Digitalizzazione, Intelligenza Artificiale, Smart City, Servizi Civici e Personale del Comune di Genova, ha contribuito con l’intervento “Trasformazione digitale e il caso Genova”: «L’Intelligenza Artificiale ha aperto la strada a risultati straordinari, impensabili solo fino a poco tempo fa. Un esempio concreto di questo progresso è il nostro Comune di Genova, che, grazie allo sviluppo e all’implementazione della digitalizzazione, primeggia nell’ICity Rank 2024, l’indagine annuale di Forum PA sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo, ripresa nella classifica annuale del Sole 24 Ore che misura la qualità della vita nelle province italiane. Nel nostro capoluogo, le attività amministrative, i siti web istituzionali, i servizi online e quelli su piattaforme nazionali hanno ottenuto un eccellente punteggio di 87/100, ben al di sopra della media globale, che si attesta a 67,7. Tuttavia, le molteplici visioni sul tema dell’Intelligenza Artificiale dimostrano che siamo ancora di fronte a un campo di ricerca in forte evoluzione, con cambiamenti rapidi e significativi. L’evento che abbiamo organizzato a Palazzo Tursi ha avuto fra i suoi principali obiettivi quello di mettere in luce queste trasformazioni, che talvolta si presentano come vere e proprie sfide».

Durante la conferenza sono stati presentati i dati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, che hanno offerto una panoramica sullo stato dell’adozione dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende italiane. È emerso che il nostro Paese sta approcciando l’AI con maggiore lentezza rispetto ad altre nazioni europee (Francia, Germania, Irlanda, Italia, Olanda, Regno Unito e Spagna): l’81% delle grandi imprese ha almeno valutato un progetto in questo ambito, contro una media europea dell’89%, mentre solo il 59% ha già avviato iniziative concrete, segnando l’ultimo posto tra i Paesi analizzati. Tuttavia, tra coloro che hanno adottato l’AI, una su quattro ha già progettualità a regime.

Daniela Costamagna, editore di Digital Voice, ha dichiarato: «Con la nostra testata Digital Voice analizziamo l’ecosistema dell’Intelligenza Artificiale nel suo complesso, le progettualità e gli ambiti di impiego e in merito possiamo dire che l’Italia ha tra i suoi punti di forza un’attività di ricerca di valore e un mercato in forte espansione anche se, persistono le difficoltà nel far crescere realtà imprenditoriali innovative, nell’adozione delle PMI e nella lenta integrazione della PA. Sono in aumento corsi universitari e ITS con percorsi sulle tecnologie AI, e noi, attraverso la nostra testata verticalizzata sul digitale, cerchiamo di essere di aiuto con una informazione aggiornata costantemente e con attività collegate come l’AI Conference che è nostra intenzione portare in altre città».

Un dato significativo riguarda la Generative AI: il 65% delle grandi imprese italiane attive nell’AI sta sperimentando questa tecnologia, soprattutto per sviluppare sistemi conversazionali a supporto degli operatori interni. Tuttavia, sul fronte della regolamentazione e della conformità normativa, il cammino è ancora lungo: solo il 28% delle aziende ha implementato misure concrete per garantire la compliance, mentre il 52% dichiara di avere ancora poca chiarezza sulle implicazioni dell’AI Act.

L’Italia si distingue per l’adozione di strumenti di Generative AI pronti all’uso: il 53% delle grandi imprese ha acquistato licenze per tool come ChatGPT o Microsoft Copilot, superando Francia, Germania e Regno Unito. Inoltre, il 39% delle aziende che hanno introdotto questi strumenti ha già riscontrato un aumento della produttività, mentre un ulteriore 48% non ha ancora effettuato una valutazione quantitativa degli impatti. Le imprese italiane dimostrano anche attenzione ai rischi di un utilizzo non controllato: oltre il 40% ha definito linee guida e regole d’uso, mentre il 17% ha vietato strumenti non approvati per prevenire fenomeni di Shadow AI.




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