Accordo Ast, nella fase due acciaio magnetico e c’è comitato supervisore: parlano i sindacati
Acciaio magnetico nella fase due, coinvolgimento dei sindacati nell’azione di monitoraggio degli impegni da realizzare e rilancio delle produzioni inox sono alcuni degli aspetti messi finalmente beri su bianco e sottoscritti al ministero con soddisfazione anche delle organizzazioni sindacali delli metalmeccanici.
Fim Cisl «È per noi un passo fondamentale – commentano dalla Fim Cisl Valerio D’Alò e Simone Liti – perché per rilanciare siti di interesse nazionale legati a settori strategici come quello della siderurgia non lo si può fare prescindendo da una sinergia
fortissima tra lavoratori, aziende, istituzioni nazionali e locali che vengono poi appunto tradotte in accordi di programma. Per noi è importante che questi accordi possano contenere, anche delle clausole di salvaguardia e di penalità per gli
inadempienti. Questo può essere un vincolo importante affinché gli investimenti e gli impegni che si
prendono in sede istituzionale vengano mantenuti. Previsto in questo senso un comitato esecutivo che possa fare da supervisore. Apprezziamo di sicuro la coerenza nel metodo utilizzato dal Ministero che ha mantenuto gli impegni di condivisione con le organizzazioni sindacali prima della firma di questo accordo. Siamo convinti che potrà essere volano sia per gli investimenti ma anche per la valorizzazione dei lavoratori attraverso le ulteriori stabilizzazioni e con l’avvio di una buona contrattazione aziendale che dia
lustro a una realtà siderurgica importante come quella di Arvedi Ast».
Fiom Cgil «Dopo tanti sacrifici e mobilitazioni finalmente si conclude il percorso e la discussione sull’accordo
di programma iniziato nel 2022. Ora dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil di Terni – non ci sono più alibi, si dia corso compiuto agli investimenti, sia produttivi che di sostenibilità ambientale ed energetica e alle stabilizzazioni dei lavoratori somministrati. Si riprenda la discussione sulla qualità e le condizioni del lavoro in Ast. Si prosegua in modo rapido il confronto sul dettaglio del piano industriale appena iniziato.Con oggi apprendiamo positivamente che nell’accordo di programma è previsto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali presso il Mimit per monitorare l’avanzamento degli impegni sottoscritti da istituzioni e dall’azienda. Questo è anche il riconoscimento che senza i lavoratori ed il loro sindacato non ci sono le
condizioni per discutere dello sviluppo industriale di Acciai Speciali Terni e delle ricadute sul territorio».
Uilm «L’Accordo di programma apre una nuova positiva prospettiva industriale ed occupazionale, rappresenta un importante passaggio a sostegno del rilancio industriale di Acciai Speciali Terni – dichiarano dalla Uilm Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti -. Questo atto responsabilizza tutti i soggetti istituzionali, nazionali e locali, a supportare il processo di rafforzamento della competitività del sito ternano. L’impegno per il mantenimento degli attuali 2.500 lavoratori diretti e degli interinali, il tavolo di monitoraggio con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali sono elementi qualificanti. Per quanto ci riguarda, la prevista crescita industriale di Ast dovrà andare di pari passo con la crescita dell’occupazione e con la valorizzazione della stessa, sia in termini economici che di condizioni. In attesa di poter effettuare i necessari approfondimenti del testo dell’atto, possiamo esprimere una prima valutazione positiva. Auspichiamo che ci possa essere un successivo confronto a livello territoriale, su piano industriale e sugli investimenti e sui livelli occupazionali, per poter definire una più precisa prospettiva industriale che ne conseguirà con la sottoscrizione del tanto atteso accordo».
Ugl «Obiettivo raggiunto» è il commento entusiasta dell’Ugl, nelle persone del segretario provinciale con delega alla siderurgia nazionale Daniele Francescangeli e il coordinatore Ast Antonello Martoni che sottolineano che l’ accordo di programma, è «un passaggio cruciale nel percorso condiviso di riconversione industriale e messa in sicurezza ambientale del polo siderurgico umbro. L’intesa è basata sul piano industriale illustrato da Arvedi ai sindacati lo scorso 2 maggio che prevede un investimento complessivo di 557 milioni da realizzarsi entro 2028 e una seconda fase successiva di interventi da valutare, in base al mercato, con ulteriori investimenti per 573 milioni di euro. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy contribuirà alla realizzazione del piano industriale supportando l’investimento attraverso il contratto di sviluppo per Tutela Ambientale, già richiesto dal Gruppo Arvedi e attualmente all’attenzione del soggetto gestore Invitalia. L’ammontare di agevolazioni richieste dall’azienda sulla base delle risultanze istruttorie è di 96,5 milioni. L’Accordo prevede, inoltre, impegni concreti per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e la messa in sicurezza della discarica e del sito in collaborazione con il Comune di Terni nonché per il contenimento dei costi energetici, con l’impegno della Regione Umbria a favorire l’approvvigionamento da fonti rinnovabili tramite il sistema delle grandi derivazioni idroelettriche».
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