Abbiamo premiato McDonald’s per il suo impegno a sostegno della produzione italiana
McDonald’s ha ricevuto il Premio Nazionale Qualivita 2025 per l’impegno “nel promuovere e rafforzare il valore delle Indicazioni Geografiche Italiane”: ecco cosa non ci torna.

Archi dorati, da sempre sinonimo di stelle e strisce, e da qualche tempo evidentemente protettori del tricolore. Parliamo di McDonald’s, come avrete intuito, premiato nelle ultime ore dalla Fondazione Qualivita per l’impegno “nel promuovere e rafforzare il valore delle Indicazioni Geografiche Italiane”.
Che è, sarà che avrà avuto ragione Lollobrigida nel dire che “i giovani si appassionano ai prodotti italiani grazie a McDonald’s“? D’altro canto il filo di Arianna tra un capo e l’altro esiste eccome – la sopracitata Fondazione Qualivita è ufficialmente riconosciuta dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e di tuttecose di cui il ministro Lollobrigida è a capo. E dunque?
Le eccellenze italiane e il McDonald’s
Fino al 19 agosto nei panini al pollo della linea McChicken Creation – iniziativa, è bene notarlo, a sua volta promossa con il supporto della Fondazione Qualivita – faranno capolino ingredienti come il Provolone Valpadana DOP, il Cappero delle Isole Eolie DOP e i Peperoni di Senise IGP. E guai a pensare che soffrano di solitudine: a onore del vero, dal 2008 a oggi, sono 24 gli ingredienti Dop o Igp finiti nei panini di casa MCD.
Festa sotto gli archi dorati, dunque: la catena di ristorazione, dicevamo, ha ricevuto il Premio Nazionale Qualivita 2025 insieme a Stefano Berni, Ferdinando Albisinni e Paolo De Castro (sì, l’ex europarlamentare la cui mancata ricandidatura fu interpretata come vittoria dagli autori di Food for Profit) per aver “contribuito in modo rilevante allo sviluppo del sistema delle Indicazioni Geografiche italiane”.
Resta il nodo (il cortocircuito?) che passa tra l’idea del valorizzare le eccellenze in oggetto e l’inserirle in un panino da fast food. Nulla contro la formula in sé, ci mancherebbe: McDonald’s è di fatto una delle più note (o la più nota in assoluto, a dire il vero) roccaforti del pasto a buon mercato, e ha – legittimamente, badate bene – costruito la propria identità e comunicazione aziendale proprio su di questo. Rapido, conveniente, economico: fast food.
Qui il nodo: se l’obiettivo del Premio Qualivita è di sottolineare l’impegno “nel promuovere e rafforzare il valore delle Indicazioni Geografiche Italiane”, allora non sarebbe più opportuno vendere queste ultime a un prezzo più alto ma equo? Una soluzione del genere non sarebbe forse più utile al fine di valorizzare il lavoro di chi le produce?
Source link