“A San Siro con la transizione ecologica, dalla mobilità sostenibile all’uso del biofuel. Solo la cultura e i giovani ci salveranno dal vuoto”. La rivoluzione parte da Elisa
Da Heroes Festival al tour sostenibile “Back to the Future”, dal concerto natalizio dedicato all’ambiente fino alla partecipazione alla COP di Dubai, Elisa per il suo concerto, sold out da mesi, previsto il 18 giugno allo Stadio San Siro di Milano alza l’asticella della sua sfida eco-sostenibile. Non è un caso che dal 2022, Elisa è la prima artista italiana alleata delle Nazioni Unite per la promozione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. Ancora bocche cucite su ciò che si vedrà sul palco ma Elisa ha spoilerato qualcosa: “Lo show di San Siro è fondato completamente sull’interconnessione, completamente dai visual alle canzoni, dall’inizio alla fine. Ci sarà anche qualche ospite: Cesare Cremonini è tra questi”.
Lo stadio per rilanciare il messaggio eco-sostenibile – Al fianco dell’artista per il grande evento si sono mossi il Comune di Milano, Friends and Partners, Music Innovation Hub e altri partner pubblici e privati. Le azioni concrete riguardano, come ha specificato l’artista stessa “la mobilità sostenibile con potenziamento mirato dei mezzi pubblici, la raccolta differenziata dentro e fuori dallo stadio, l’uso del biocombustibile HVO al posto del gasolio con una stima importante di riduzione del 70% delle emissioni”. Inoltre ci sarà anche una campagna di riuso dei vestiti a favore di VestiSolidale. La misurazione della Carbon Footprint dell’evento sarà affidata a Tetis e JustonEarth, per garantire un’analisi indipendente e di valore scientifico. Un progetto ambizioso e sicuramente costoso dal momento che è un caso unico in Italia.
Nasce il progetto “Plantasia – Parco Sonoro”, la musica al parco – Il progetto di Elisa a San Siro lascerà una traccia. Grazie sempre alla collaborazione con il Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Fondazione di Comunità Milano e Music Innovation Hub nasce “Plantasia – Parco Sonoro”, un intervento di riqualificazione ambientale e culturale, promosso da Elisa e Fondazione Lotus. Come ha specificato l’artista si parla di “un’ex cava contaminata di 40mila mq in via Quarenghi, a 2 km dallo stadio, sarà trasformata in un parco urbano grazie a tecniche di fito-bonifica”. Inoltre ci sarà percorso musicale immersivo: il primo parco sonoro della città, dove natura e suono si incontrano, ispirandosi agli studi sul beneficio delle vibrazioni musicali sulle piante, il cui nome stesso, Plantasia, richiama album “Mother Earth S Plantasia” di Mort Garson del 1976, composto specificamente per l’ascolto della musica da parte delle piante. Il progetto, dal valore complessivo stimato di circa un milione di euro, sarà co-finanziato da fondi pubblici e da una raccolta rivolta a cittadini e cittadine – con la collaborazione di For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa San Paolo per aziende, artisti e artiste, che potranno contribuire durante le date milanesi dei loro tour.
“La porta per il senso civico rimane la cultura” – “Secondo me la porta verso il senso civico – racconta Elisa a FqMagazine – è sempre la cultura. Vedo il divario, il tragico divario fra i giovani che vivono in un ambiente dove c’è cultura e quelli che invece vivono in un contesto di ignoranza. Il divario è enorme e si riflette nelle loro azioni, soprattutto socio -politiche. Da una parte sono inesistenti, ma sono inesistenti perché non sono coscienti di essere, non sono coscienti di avere una voce in capitolo, sono deresponsabilizzati. La cosa più pericolosa di tutte è la deresponsabilizzazione, che si nutre di ignoranza, di vuoto, di rintronamento da dipendenza, di social media e di dopamina. Mentre una situazione in cui c è cultura crea consapevolezza di avere un potere, di avere una voce, di avere una possibilità e quindi sì che la propria voce conta. È proprio in questi ambienti che c’è fermento, ci sono le proteste, le sacrosante proteste che oggi in Italia vengono così anche minacciate ingiustamente. Le voci dei giovani sono quelle che danno forma al mondo, perché i sogni danno forma al mondo e perché loro sono quelli che sognano. La minaccia dei telefonini, dei social media è solo la minaccia del vuoto, sono favorevole al fatto che vengano proibiti nelle scuole per esempio. Secondo me aiuterebbe tantissimo anche proprio sotto un punto di vista emotivo, psicologico, io lo trovo molto salutare”.
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