Laura Chiatti parla della sua recente diagnosi di ADHD: «Non siamo sbagliati. Siamo solo fatti di luce e intermittenze, e in quelle intermittenze, a volte, c’è la parte più vera di noi»
Confessione via social. Con un post pubblicato su Instagram, Laura Chiatti ha svelato ai follower un lato della sua vita che finora aveva mantenuto privato. L’attrice umbra, 43 anni e due figli nati dall’amore con il marito e collega Marco Bocci, ha sentito il bisogno di raccontare il suo vissuto di persona con ADHD, ossia il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Un disturbo spesso frainteso e banalizzato, che in realtà cela una complessità di percezioni e situazioni che, sul suo account social, Laura Chiatti ha voluto raccontare giocando la carta della sincerità. Ecco che cosa ha scritto l’attrice.
Laura Chiatti: che cosa significa (davvero) convivere con l’ADHD
Su Instagram, Laura Chiatti ha preso il coraggio a quattro mani. «Scrivo questo post perché, dopo una mia stories sull’ADHD, in tanti mi avete chiesto di parlarne. Non è semplice per me. Chi mi conosce sa che non amo raccontare troppo della mia vita privata , ma questa volta ho sentito il bisogno, quasi il dovere, di condividere anche questi aspetti. Quelli meno “scenici”, quelli in cui la performance che ci viene sempre richiesta, ormai quasi imposta , lascia spazio alla fragilità, alla fatica, alla verità. Ho sempre saputo fin da piccola di avere qualcosa che funzionava in modo diverso, ma la conferma è arrivata solo 2 anni fa, e ancora oggi sto cercando di farci pace. Perché convivere con l’ADHD, insieme a dislessia e disgrafia, non è solo questione di attenzione o concentrazione, ma è un continuo dialogo con se stessi, tra ciò che si vorrebbe essere e ciò che si riesce a fare. Spesso sembra diventato un trend, un’etichetta leggera da indossare, ma nella realtà è un peso invisibile: la mente che corre, la fatica di seguire un discorso, le parole che si confondono, il focus che scivola via. È stancante. E col tempo, lo diventa ancora di più. Dentro quella stanchezza ci sono però anche forza, creatività e una sensibilità che non si spegne mai. Non condivido tutto questo per cercare comprensione, ma per chi come me ogni giorno si sente “fuori ritmo”, e prova a trovare comunque la propria melodia. Non siamo sbagliati… Siamo solo fatti di luce e intermittenze, e in quelle intermittenze, a volte, c’è la parte più vera di noi».
Source link