Puglia

“Ripercussioni personali e professionali, al di là dell’esito finale”


I sindacati delle forze dell’ordine chiedono una modifica del sistema normativo, alla luce degli avvisi di garanzia notificati ai due poliziotti del commissariato di Grottaglie coinvolti nel conflitto a fuoco al culmine del quale è morto il 59enne Michele Mastropietro, killer del brigadiere capo Carlo Legrottaglie. Gli stessi hanno inoltre arrestato il 57enne Camillo Gianattasio, che si è arreso senza sparare un sol colpo.

I due sono accusati di omicidio colposo. Si tratta, è bene ribadirlo, di un atto dovuto a tutela degli indagati, che avranno la possibilità di nominare periti di parte, in occasione di accertamenti tecnici irripetibili che saranno disposti dalla Procura, sulla salma di Mastropietro. Il pm della Procura di Taranto (competente riguardo ai fatti avvenuti nell’agro di Grottalie, dopo la sparatoria in cui, nelle campagne di Francavilla, è morto Legrottaglie) si è limitato ad applicare le norme previste dal Codice di procedura penale.

Ma adesso i sindacati chiedono delle tutele per uomini e donne delle forze dell’ordine. Fra questi le sigle Usif, Sinafi e Silf, rappresentative del personale della  Guardia di finanza. “Colpisce e addolora constatare come, a poche ore dai fatti – sostengono, in una nota congiunta, il segretario regionale Usif Puglia, Angelo Delcuratolo, il segretario generale SiNaFi Int.le Puglia e Basilicata, Paolo Malerba, e il segretario generale Silf Puglia e Molise, Antonio Todisco – gli stessi operatori della Polizia di Stato, che hanno agito per tutelare la collettività, si trovino ora sottoposti a indagini per aver semplicemente adempiuto al proprio dovere. Pur riconoscendo che l’avviso di garanzia rappresenti un atto dovuto nelle fasi iniziali dell’iter giudiziario, riteniamo non più rinviabile un intervento del legislatore con norme più equilibrate e adeguate, a tutela di chi ogni giorno, anche a rischio della propria incolumità, contribuisce concretamente alla sicurezza del Paese”. 

“Non può essere ignorato – si legge ancora nel comunicato – che l’avvio di un procedimento penale comporta inevitabilmente il blocco della carriera e pesanti ripercussioni personali e professionali per l’operatore coinvolto, indipendentemente dall’esito finale. Apprezziamo il passo avanti compiuto con l’approvazione del cosiddetto ‘decreto sicurezza’, ma lo riteniamo ancora insufficiente”. 

“Sosteniamo con forza l’idea che, in presenza di circostanze particolari – quali la legittima difesa, l’uso legittimo delle armi o l’adempimento di un dovere – rimarcano ancora i sindacalisti – debba essere la stessa amministrazione di appartenenza a svolgere un’istruttoria interna preliminare, e che solo all’esito di tale fase debba eventualmente procedersi con l’emissione di un avviso di garanzia”.

“Al tempo stesso, riteniamo imprescindibile un deciso potenziamento delle dotazioni tecnico-operative in uso alle Forze di Polizia – concludono i segretari . nonché un significativo rafforzamento degli organici, affinché uomini e donne in divisa possano operare in condizioni di maggiore sicurezza, efficacia e tempestività”. 

Rimani aggiornato sulle notizie dalla tua provincia iscrivendoti al nostro canale whatsapp: clicca qui

Seguici gratuitamente anche sul canale Facebook: https://m.me/j/Abampv2kioahdYYR/




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »