Marche

«Sono stato a mangiare un gelato con papà, poi ha ammazzato mamma»


TOLENTINO «Sono distrutto, non riesco a parlare. Sabato pomeriggio sono andato in un bar con mio padre», racconta il figlio più piccolo di Gentiana Hudhra, Mario, di 21 anni. Avevano preso un gelato e mai avrebbe immaginato quello che sarebbe successo poco dopo. Ieri mattina il giovane era a casa insieme al fratello Samuel (23 anni). Vivevano con la madre e ora sono rimasti soli.

 Ieri nel loro appartamento c’erano tanti amici e familiari per stringersi attorno ai due ragazzi che stanno vivendo un grandissimo dolore difficile da lenire, la mamma è volata in cielo e il papà è in carcere. Proprio il padre la notte dell’arresto aveva chiesto di parlare con i figli, ma per lo stato d’animo si è preferito rimandare l’incontro ad altra occasione. Ieri pomeriggio dall’Albania è arrivato anche Artur, fratello della vittima: «Già alcuni anni fa aveva denunciato l’ex marito. Non sappiamo ancora se i funerali verranno celebrati qui o nel nostro Paese».

L’incontro

L’ex marito della vittima, Nikollaq Hudhra, dopo aver visto il figlio minore (l’altro figlio era al lavoro), si è diretto verso Gentiana , sapeva che sarebbe passata per viale Benadduci per andare ad accudire un’anziana in un’abitazione in viale Buozzi e lì l’ha aggredita mortalmente. «Ho visto la donna seduta sulla panchina – racconta un uomo che vive in un appartamento di fronte al luogo dell’omicidio – quando improvvisamente è arrivato l’ex marito in monopattino che ha iniziato a gridare e si è diretto verso la donna. L’ha afferrata da dietro le spalle, ha tirato fuori il coltello, l’ha colpita più volte e le ha dato calci al capo e all’addome. Ha poi ha detto “Ho fatto quello che dovevo fare” e si è messo seduto sulla panchina».

Sconvolta la figlia dell’anziana che Gentiana avrebbe dovuto assistere l’altra notte. «Era la badante di mia madre e sabato notte avrebbe dovuto dormire da lei – racconta la donna –.

L’aspettavamo per le 20.15, ma non arrivava mai. Preoccupata l’ho chiamata al telefono, ma non rispondeva, le ho scritto un messaggio, ma niente. È arrivata, infine, una telefonata a mia sorella per annunciarci la tragedia. Era una donna squisita, buona, di gran cuore. Una persona tanto disponibile, parte integrante della nostra famiglia. Viveva una separazione travagliata, non era felice. Lavorava tantissimo, tutto il giorno».

Su quanto accaduto a Tolentino sono intervenuti anche il governatore Francesco Acquaroli e l’europarlamentare Matteo Ricci. «Una vita spezzata è un dolore immenso per tutta la comunità – ha dichiarato il presidente -. Esprimo profondo cordoglio per il tragico gesto compiuto a Tolentino nei confronti di una donna e madre. Sono vicino ai suoi familiari e alla comunità sconvolta già la scorsa settimana da un altro grave lutto. Fatti come questo non devono più accadere e come istituzioni abbiamo il dovere di fare tutto quello che è in nostro potere». «Mi impegnerò – ha dichiarato Ricci – affinché nelle Marche ci sia un serio programma di educazione per gli uomini e vengano messi in campo strumenti e risorse necessarie per garantire il massimo della tutela a tutte le donne della nostra regione, avendo come priorità l’obiettivo di debellare, su tutto il territorio marchigiano, questo terribile fenomeno».




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