Teatro, Festival Nena Taffarello 2025: vincono “Sale d’attesa” e “Cacelotti e ciantafurche”
Arenzano. Due vincitori ex aequo per la sesta edizione del festival Nena Taffarello, organizzato dal teatro Il Sipario Strappato di Arenzano e conclusosi sabato 14 giugno.
A conquistare il riconoscimento per il Miglior spettacolo – Premio Nena Taffarello sono stati “Sale d’attesa” della compagnia Cosa vuoi che ti legga e “Cacelotti e Ciantafurche” della compagnia Ramaiolo in Scena.
Alla finale del premio Tre Caravelle di FITA, riservata al vincitore del festival, accederà “Cacelotti e Ciantafurche”, in quanto “Sale d’attesa” era già stato selezionato per lo stesso premio in una precedente edizione.
Altri premi assegnati al termine della rassegna:
– Menzione speciale ad Alessandro Manera per il ruolo in “Cacelotti e Ciantafurche”
– Miglior spettacolo secondo il pubblico: “Prestazione occasionale”, compagnia Croccogufo
– Premio Silvio Gualtieri al miglior attore: Franco Baldan in “Prestazione occasionale”
– Miglior attrice: Elena Tura in “Nessuno è come sembra”, compagnia Boccascena
– Miglior regia: Simonetta Guarino per “Nessuno è come sembra”
Il festival si conferma un appuntamento di rilievo per il teatro amatoriale ligure, con grande soddisfazione da parte della direttrice artistica Sara Damonte: “Siamo felici di constatare un aumento sia nel numero che nella qualità delle compagnie che si sono candidate quest’anno. La selezione è stata impegnativa, ma è un segnale positivo del fermento teatrale del territorio. Un sentito grazie alla giuria per la competenza e l’impegno.”
La giuria era composta da Stefania Galuppi (presidente), Domenico Baldini, Davide Oliveri, Alberto Mariotti ed Emanuele Vito.
Il festival Nena Taffarello
Il festival, di cui si è appena conclusa la sesta edizione, è rivolto al teatro dialettale ligure e dedicato alla figura di Nena Taffarello, attrice che aveva contribuito a fondare il Sipario Strappato insieme all’attuale presidente del teatro, Lazzaro Calcagno, con l’obiettivo di creare uno spazio in cui i giovani potessero trovare un riscatto.
Il festival è organizzato dal teatro Il Sipario Strappato di Arenzano con il patrocinio del Comune di Arenzano e di Fita (Federazione Italiana Teatro Amatori
Le sinossi degli spettacoli di quest’anno
“Nessuno è come sembra” – Un luogo isolato, una tempesta di neve, un gruppo di persone bloccate in una pensione appena inaugurata. Un piccolo spazio e grandi segreti. Sono gli ingredienti indispensabili per un giallo dalle tinte fosche e dai molti colpi di scena. In questo microcosmo palpitano però, più che segrete pulsioni, il peso del rimorso, del conformismo e dell’incuria. Ma qualcuno di oscuro forse si aggira per compiere una vendetta. Perché? Qualcuno che torna dal passato? Ma soprattutto, c’è qualcuno che è ciò che dice di essere o “Nessuno è come sembra”? Una storia da brividi che racconta anche gli echi di un nostro recente passato con i suoi pregiudizi, i suoi scandali, le sue ombre, e i suoi scheletri nell’armadio. Perché nessuno è come sembra quando nasconde dei segreti.
“Sale d’attesa” – Si tratta della storia di tre donne che si incontrano casualmente nelle sale d’aspetto di vari professionisti, dal parrucchiere all’estetista, al fisioterapista. Tra loro nascono relazioni dal racconto del quotidiano. I profili delle tre donne vengono tracciati con arguzia e intelligenza suscitando ilarità. Uno spettacolo che fa riflettere con il sorriso sulle labbra.
“Prestazione occasionale” – Lisa, Riccardo, Enzo e Nicola sono grandi amici dai tempi della scuola, hanno condiviso tutto, successi e delusioni, confidenze ed esperienze e ora giunti alla mezza età hanno costruito un’amicizia forte e indistruttibile basata sulla fiducia reciproca e sul mutuo soccorso. Un sabato sera Lisa chiede agli altri tre di raggiungerla nella sua casa al mare per aiutarla a dipingere la veranda ma il vero motivo della convocazione è un altro e si tratta di una vera e propria proposta indecente. I tre uomini sono sconvolti e imbarazzatissimi dalle parole della loro amica e inizia così una discussione che finisce per assumere i toni di un gioco al massacro, che non esclude comunque momenti esilaranti, fino al sospirato lieto fine.
“Cacelotti e i ciantafurche: l’unificasiun du Purtu e d’Ineia” – La commedia, dopo un breve prologo ambientato nel 1923, concentra la sua attenzione sui fatti avvenuti nel 1908, quando una forte volontà popolare gettò le basi per l’unificazione di Porto Maurizio e Oneglia.
I richiami alla realtà di quei fatti sono molti: la raccolta di firme, il doppio corteo che con entusiasmo si unisce a metà strada, i grandi progetti della ferrovia Garessio-mare, l’acquedotto del Tanaro, il porto unico, la strada a mare per Diano Marina.
Un altro elemento fondamentale è la comicità generata principalmente dall’eterno campanilismo tra Cacelotti (portorini) e Ciantafurche (onegliesi) e dai battibecchi tra i due coniugi protagonisti, che richiamano le caratteristiche classiche e la struttura della commedia popolare, caratteristiche che sono riproposte attraverso ritmi e cadenze di recitazione tipiche di quel genere teatrale.
E poi il dialetto: il testo è ricco di parole ed espressioni tipiche della vecchia parlata, oggi quasi scomparse, meritevoli di essere ricordate.