La F1 Academy riparte da Montréal: più donne in pista, più opportunità per il business
La gara di Barcellona ha probabilmente messo fine alle ambizioni degli inseguitori di raggiungere la McLaren. In una pista completa come il Montmelò, la scuderia papaya ha mostrato una superiorità netta sugli avversari, monopolizzando la prima fila al sabato e i primi due posti del podio la domenica. Né il cambio regolamentare sulla flessibilità delle ali, né la strategia aggressiva di Verstappen, né la safety car finale hanno potuto scalfire il dominio tecnico della scuderia di Woking guidata dall’italiano Andrea Stella, nel ruolo di team principal.
Lo stesso Verstappen (-49 dalla vetta) sembra aver perso le speranze alla fine del Gran Premio di Spagna e il centro dell’attenzione vira sulla sfida tra Lando Norris e Oscar Piastri. Nonostante l’australiano (quinta vittoria per lui) abbia più volte mostrato un livello superiore al compagno britannico (fermo a 2 vittorie), Lando è lì, a soli dieci punti. La situazione interna al team è serena, ma si iniziano a notare contrasti strategici, come il tentativo di Lando di prendere la scia di Oscar nelle qualifiche: l’australiano si è immediatamente spostato dalla traiettoria, avvisato dal suo ingegnere di pista. Insomma, ottimo il fair play delle papaya rules, ma il titolo mondiale potrebbe scaldare gli animi non solo tra i due, ma tra le due parti del team, come avvenne in Mercedes durante la lotta al titolo 2016 fra Rosberg e Hamilton.
Intanto in casa Ferrari si può sorridere grazie al podio di Charles Leclerc e il conseguente sorpasso in classifica nei confronti di Mercedes, ancora una volta vittima dell’affidabilità. Il team di Maranello è però destinato a vivere un’altra stagione interlocutoria, ambendo a risultati di prestigio quando si presta l’occasione, ma niente di più. Per il mondiale, ironicamente, si pensa già al 2026, con Lewis Hamilton in completo disarmo. Il weekend negativo del pilota britannico è riassumibile nel sorpasso effettuato da Nico Hulkenberg nei suoi confronti, seppur riuscito grazie a gomme più performanti. Il pilota tedesco, arrivando quinto al traguardo, ha ottenuto per la Sauber la miglior prestazione dal Gran Premio di Imola 2022.
Quarta gara della F1 Academy
Il prossimo weekend di Formula 1, presso il circuito Gilles Villeneuve, vede il ritorno della F1 Academy, il campionato femminile di corse monoposto, fondata dalla Formula 1 nel 2023. Il successo della Formula 1 nell’epoca di Liberty Media passa anche dal notevole aumento di appassionate: le donne rappresentano il 41% della fan base globale della Formula 1, che conta circa 750 milioni di appassionati. Si tratta di un aumento significativo rispetto al 33% del 2017, con una crescita dell’8% in otto anni (Fonte: Forbes). Visto questo trend positivo, in prospettiva è possibile ipotizzare una donna al volante di una Formula 1?
Pur essendo uno dei pochissimi sport che ammette da regolamento donne e uomini in competizione diretta, per decenni la presenza femminile in Formula 1 è stata trattata più come curiosità mediatica che come prospettiva reale. Dichiarazioni come quella di Bernie Ecclestone – “anche se ci fosse una donna capace, non verrebbe presa sul serio” – hanno contribuito a rafforzare un immaginario condito da stereotipi datati, ma questo immaginario sta cambiando e gli esempi di donne nelle altre categorie del motorsport stanno aumentando (uno su tutti, le Iron Dames nel campionato WEC). Infatti, al contrario di altri sport dove la biologia è un ostacolo naturale alla sfida senza genere, nel caso del motorsport uomini e donne partono pressoché alla pari, o almeno con un divario che non appare incolmabile. Anzi, in un contesto dove il peso corporeo è un fattore chiave, le donne pilota potrebbero persino partire avvantaggiate.
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