bottino sul mezzo milione di euro
Ammontano a sei anni le condanne arrivate nei giorni scorsi somministrate dalla sentenza di ieri a due membri di una banda di truffatori. Di etnia nomade, i due si erano resi protagonisti di una serie di raggiri: si tratta di Manuel Braidic, 35enne di Pradamano condannato a 5 anni e 1500 euro di multa, e di Genny Battusi, 32enne di Pradamano condannata a un anno e una multa di 500 euro.
Le indagini
Tutto era partito da una maxi operazione interforze per reati contro il patrimonio, coordinata dalla Procura di Udine ma partecipata anche da Trieste e Pordenone: da lì decine di perquisizioni, sei arresti e quattordici denunce. Ipotesi di reato: associazione per delinquere finalizzata a rapina impropria, truffe, riciclaggio e autoriciclaggio (gli indagati si nascondevano dietro una ditta individuale e una società attiva nello smaltimento di materiali ferrosi che alzavano le cifre in fattura e si appoggiavano a una cooperativa e un consorzio in provincia di Torino, ma potevano contare anche su una compravendita di auto di lusso e immobili che generava loro un certo tenore di vita). Base operativa a villa Giuseppe, a Pradamano, ma anche un’attività a Manzano, una villetta a Buttrio e una casa popolare a Cargnacco.
Le truffe
Il modus operandi era semplice: commettevano truffe attraverso piattaforme di e-commerce, chiedendo un pagamento in contanti e sparendo senza consegnare la merce dopo averlo ricevuto. Il bottino totale della banda supererebbe il mezzo milione di euro. Gli avvocati Piergiorgio Bertoli e Guido Galletti, che hanno difeso i due imputati, hanno dichiarato l’intenzione di presentare ricorso.
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