I dazi di Trump si fanno sentire: per l’Italia avanzo commerciale dimezzato rispetto al 2024
ROMA – I dazi americani di Trump presentano il conto all’economia Italiana. O almeno agli scambi del nostro Paese con l’estero, visto che le previsioni di rallentamento di crescita già sono state messe nero su bianco. Nella prima fotografia dell’Istat che tiene conto dell’annuncio del presidente Usa, tabella alla mano, delle percentuali di dazi reciproci da applicare a ciascun Paese – salvo poi imporre solo un 10% e sospendendo la differenza – l’avanzo commerciale si è quasi dimezzato. Se ad aprile 2024 il saldo era a 4,83 miliardi di euro, ad aprile di quest’anno ha subito una brusca contrazione scendendo fino a 2,48 miliardi.


Istat, l’avanzo commerciale si riduce di 2,35 miliardi
Nel suo rapporto sul commercio estero, l’Istat spiega come è composto questo saldo parziale negativo di 2,35 miliardi di euro registrato ad aprile 2025. Il deficit energetico passa da -3.787 milioni di euro a -4.248 milioni, circa 500 milioni di euro di maggiori importazioni di beni energetici. La restante parte, circa 1,8 miliardi di euro arriva da un minor export dei prodotti non energetici, tutti gli altri, che si riduce da 8.617 milioni di aprile 2024 a 6.730 milioni di aprile 2025.


Export, ad aprile -5% extra Ue
C’è poi un altro dato che è influenzato dai dazi trumpiani. È quello della variazione dell’export italiano di aprile rispetto a quello di marzo. Il dato risente non solo delle maggiori tariffe sui beni, ma anche dell’effetto scorta, ossia dei maggiori acquisti e accantonamenti del mese precedente sui timori degli annunci della Casa Bianca.
Ad aprile 2025 si stima una flessione congiunturale delle esportazioni (-2,8%) e un aumento modesto delle importazioni (+0,3%). La diminuzione su base mensile dell’export si deve all’ampia riduzione delle vendite verso l’area extra UE (-7%), mentre le esportazioni verso l’area UE crescono dell’1,5%.
Su base annua è cresciuto ad aprile dello 0,4% in termini monetari mentre si è ridotto del 3,7% in volume. La modesta crescita tendenziale dell’export in valore è sintesi di un incremento per i mercati Ue (+2,1%) e di una contrazione per quelli extra Ue (-1,4%). L’import registra una crescita tendenziale del 5,4% in valore, che coinvolge in misura molto più marcata l’area extra Ue (+11,5%), rispetto a quella UE (+0,8%); in volume, le importazioni crescono dell’1,4%.
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