I migliori album delle 14 più grandi band del grunge secondo Loudwire
Il revival 90’s è sempre in agguato. Incluso quello grunge. Così il magazine Loudwire ha deciso di stilare una particolare classifica sul genere esploso a Seattle e portato al successo da band come Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden e tante altre: una lista dei 14 album essenziali del grunge ad opera di altrettante band fondamentali per il genere. “Il grunge ha abbracciato un’ampia gamma di gruppi, per lo più formatisi nel Pacifico nord-occidentale tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90. È stato influenzato dal punk, dal metal e dal rock’n’roll, e arricchito con riff ruvidi, tempi dispari, distorsioni e tematiche cupe – scrive Loudwire nell’introduzione – Questa lista include le classiche band grunge (Nirvana, Soundgarden, Alice In Chains, Pearl Jam), così come alcuni dei pionieri della scena e i guerrieri che ne hanno portato avanti l’eredità, anche se spesso sono stati trascurati”.
Ecco la lista di Loudwire dei 14 album fondamentali del grunge (qui il servizio completo).
Il grunge è una manifestazione culturale specifica del genere musicale rock propria della seconda metà degli anni 80 e della prima metà dei 90. Dallo stato di Washington, che è come dire da Seattle (che mai aveva avuto tanta celebrità), la “moda” si irradiò in tutto il mondo. La specie di musica rock in questione viene a codificarsi come l’ancoraggio alla forma-canzone tradizionale di cui vengono solo modificate le regole e i toni in funzione sistematicamente ribelle, depressa, pessimista e violenta (ma soprattutto in quanto nichilista e autodistruttiva: trasandata, sgangherata, decadente, in sfacelo) con una potenza però sempre a braccetto a quieti e cadute in lieve: un brano rock standard anni 70 (verso-ritornello-verso-ritornello-assolo) viene adesso eseguito con quella che passerà alla storia come la formula rumore+ritornello+rumore.
Gli abiti della moda-grunge, consistenti in jeans strappati (ripresi dai gruppi heavy-metal californiani di inizio 80 che a loro volta li avevano ripresi dai newyorkesi Ramones) e camicia da lavoro aperta con sotto una maglietta logora, sono lo specchio del senso esistenziale del grunge, che nelle sue forme più estreme constata la svalutazione di tutti i valori con la conseguente apatia, indifferenza più o meno irriverente, angoscia di una vita per cause di forza maggiore autolesionisticamente vissuta. Come uno dei voti di fede dei frati è la “povertà” per un sostanziale disprezzo del mondo davanti al Superiore, così su un infantile e naif disprezzo del mondo si imbastisce lo stato grunge che nega ogni manifestazione di sfarzo in quanto da una parte sciocca illusione del credere eterno ciò che è transeunte e dall’altra tradimento delle origini dalle povere, squallide e sotterranee giungle periferiche cittadine.
Come ogni fenomeno, è opportuno circoscrivere il grunge non solo temporalmente ma anche spazialmente: il punk vuole Londra e la fine dei 70; l’hardcore, come il rock n’roll, vuole l’America, e in particolare la sua striscia più occidentale (California). La condizione sine qua non, propriamente e proficuamente, non può darsi e non si è dato grunge è Seattle e gli anni 1988-1991.