Politica

>>>ANSA/ La nuova Siria convince l’Europa, aiuti da 5,8 miliardi – Altre news

(di Michele Esposito)
Un atto di fiducia dal valore di
5,8 miliardi di euro nei confronti della nuova Siria. La nona
Conferenza dei donatori organizzata dall’Ue certifica il cambio
di passo nelle relazioni dell’Occidente con Damasco dopo la
caduta del regime di Bashar Assad e l’arrivo al potere di Ahmad
al Sharaa, detto al Jolani. La riunione ha raccolto la somma di
5,8 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni, l’80% dei quali
dall’Ue e dai suoi Paesi membri. Solo dalla Commissione, ha
annunciato la presidente Ursula von der Leyen, a Damasco
giungeranno 2,5 miliardi nel 2025 e nel 2026. L’appuntamento ha
segnato anche la prima missione in Europa del nuovo governo
siriano. A Bruxelles è volato il ministro degli Esteri Asaad
Al-Shaibani, che martedì sarà a Roma dove avrà un bilaterale
con Antonio Tajani.

   
Il titolare della Farnesina era tra i presenti al tavolo
della Conferenza dei donatori. E l’Italia ha confermato di
essere in prima linea nel sostegno alla Siria. I nuovi aiuti del
governo – che l’anno scorso ha stanziato 45 milioni di euro – si
concentreranno su ripresa e sviluppo. In particolare, Tajani ha
annunciato l’impegno dell’Italia per il ripristino della
funzionalità della Centrale Elettrica di Deir Ali. Più in
generale, il vice premier e ministro degli Esteri ha ribadito
come la Siria, oggi, possa “guardare al futuro con speranza. La
caduta del regime di Assad ha aperto una finestra di opportunità
per iniziare un percorso di pace, unità, giustizia e crescita”.
Allo stesso tempo, la situazione resta estremamente fragile.

   
Tajani non ha mancato di esprimere la sua “grande
preoccupazione” per le feroci violenze dei giorni scorsi nella
regione costiera della Siria. “Ci aspettiamo che la nuova
dirigenza mantenga fede alla promessa di punire i responsabili e
proceda in un percorso di riconciliazione nazionale basato
sull’inclusione, con pari diritti e doveri, di tutte le
componenti del Paese, inclusi i cristiani”, ha spiegato,
anticipando concetti che saranno al centro del bilaterale a
Roma.

   
Anche von der Leyen, nel suo intervento, ha osservato come
nel percorso del nuovo governo siriano serva, innanzitutto,
prudenza. Ma per la numero uno di Palazzo Berlaymont il vento è
cambiato. “Per la prima volta la speranza dei siriani non è
sospesa. La Siria può diventare un Paese in cui tutti possono
dire la loro. Un Paese in cui non c’è posto per la violenza
settaria”, ha dichiarato. Il ministro degli Esteri Shaibani si è
soffermato sue due punti innanzitutto: l’importanza del rientro
dei rifugiati in patria e le minacce esterne alla stabilità del
Paese. Minacce che, secondo Damasco, vengono innanzitutto da
Israele e dagli affiliati del regime alawita. E che, per l’Alto
Rappresentante Ue Kaja Kallas vanno tuttavia allargate all’Iran
e alla Russia. Già, perché la Siria, nella strategia di
Bruxelles, è di fatto un’area sottratta al giogo di Mosca sulla
quale è possibile puntare in un Medio Oriente segnato
dall’instabilità. E per puntare sulla Siria bisogna cominciare
dal sostegno alla sua ricostruzione. “Ci sono città intere da
ricostruire, un’economia da far ripartire, ed è per questo che
abbiamo sospeso le sanzioni nei settori economici chiave e siamo
pronti a fare di più per attirare gli investimenti”, è stata la
promessa di von der Leyen.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »