Trentino Alto Adige/Suedtirol

La transizione ecologica alla portata dei cittadini – Cronaca



BOLZANO. La mobilità è in movimento. Nel senso che non sta mai fermo chi ora studia i modi migliori per renderla praticabile e, soprattutto, sostenibile. La ragione? Le aziende e l’economia sono pronti alla transizione e attendono solo che la tecnologia green si diffonda.

«È un motore di sviluppo dell’intero sistema», dicono a Confindustria Alto Adige. Sta qui la ragione della stretta vicinanza del mondo imprenditoriale, ad esempio, alla facoltà di Ingegneria, appena sorta al Noi, l’hub dell’innovazione ormai pieno non solo di studiosi ma soprattutto di start up e di delegazioni aziendali pronte a cogliere ogni segnale di progresso da riversare nel quotidiano. Per la Lub, si tratta di una estensione della propria presenza urbana e, in particolare, un luogo di contatto con l’industria. Tanto che quelli che paiono, ad oggi, gli elementi più controversi della trazione elettrica e comunque non fossile – vale a dire i tempi di ricarica e il peso dei mezzi – trova proprio nella connessione Unibz-Noi le risposte che si attendevano.

«Tra una decina d’anni avremo batterie che potranno essere ricaricate con tempi molto concorrenziali rispetto a un attuale pieno di gasolio», dice Massimiliano Renzi, docente di macchine a fluido e sistemi energetici. Nei suoi spazi a Ingegneria si studiano non solo le innovazioni su tempistiche e praticabilità della mobilità green ma anche i settori oggi ancora parzialmente inesplorati, come l’idrogeno.

Non è dunque un caso che il terzo Forum dell’Alto Adige, in programma dal 19 marzo dalle 18 nella sede del giornale in via Volta 10, abbia scelto proprio questo ambito nel quadro della sua direttrice di confronto con esperti e lettori da cui è nata l’idea stessa del Forum.

E l’ambito è quello della green mobility e delle soluzioni che si stanno predisponendo per il suo futuro. Al di là dei settori più ampiamente contenuti nella cornice della transizione, è infatti la mobilità il luogo di maggiore impatto di questa rivoluzione che si sta predisponendo. Lo è nel quotidiano della gente che chiede, per entrare in questo processo, che i mezzi sul mercato siano quanto più possibile pratici e a buon mercato e che la loro rete di alimentazione possa avanzare diffondendosi sul territorio.

Il supporto della ricerca è decisivo. Tanto che l’équipe del professor Renzi sta lavorando da tempo su più fronti: «Non vogliamo chiuderci alcuna strada». E dunque i nuovi carburanti come il biofuel oppure, naturalmente, l’elettrificazione dei veicoli ordinari.

Invece, ecco l’altro fronte, per quanto riguarda i mezzi pesanti, come il trasporto passeggeri o i trattori, la frontiera che si sta esplorando è quella dell’idrogeno. Su quest’ultimo ambito il mondo economico attende risposte che potrebbero arrivare a breve. Ma, nel mentre, l’applicazione di questa tecnologia si sta muovendo laddove esista una logistica in grado di attenuarne i possibili svantaggi, quindi le aziende di trasporto pubblico, come la Sasa. La quale si lascia aperta ogni possibile strada.

Dunque, come va con l’idrogeno e con i suoi rischi, ad esempio, di possibili deflagrazioni? «Gli standard di sicurezza sono ormai paragonabili o a quelli delle trazioni con carburanti più tradizionali», rivela Massimiliano Renzi. È dunque su queste frontiere, in costante movimento, che a sua volta si muoverà il prossimo Forum dell’Alto Adige in arrivo, dove si confronteranno imprese, esperti Lub e Eurac, ricercatori del Noi Techpark ma anche i responsabili interni delle transizioni dentro le stesse imprese.

Il confronto verrà introdotto da Massimiliano Bonacchi, docente Lub di Accounting. Ad illustrare i casi di successo aziendali ci saranno Daniela Vitali, a capo di Esg del gruppo Sparkasse, il settore legato alla sostenibilità di Carisparmio; Dieter Theiner del gruppo Alperia, Paolo Maglione, direttore key account management di Gruber Logistics e Astrid Kofler presidente Sasa. L’incontro si concluderà con l’intervento del climatologo Luca Mercalli, intervistato dal direttore dell’Alto Adige, Mirco Marchiodi.




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