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G7, disaccordi sulle due guerre. A rischio il comunicato finale congiunto del summit


G7, disaccordi sulle due guerre. A rischio il comunicato finale congiunto del summit

Disaccordi su Ucraina e Medio Oriente. Per queste ragioni, il G7 potrebbe non riuscire a concordare una dichiarazione congiunta della ministeriale Esteri in Canada, anche dopo che la bozza del comunicato è stata notevolmente annacquata. Lo scrive Bloomberg citando persone a conoscenza della questione. Le fonti, a cui è stato concesso l’anonimato, hanno avvertito che potrebbe non essere raggiunto un consenso, lasciando il gruppo nell’impossibilità di rilasciare una dichiarazione congiunta. Le stesse circostanze si erano verificate nel terzo anniversario dell’invasione a febbraio, quando gli Usa si sono opposti a un linguaggio forte sulla Russia.

«Sebbene il Canada stia lavorando duramente per trovare un terreno comune, gli sforzi sembrano destinati a fallire, hanno detto alcune persone, con le opinioni degli Stati Uniti troppo divergenti dal resto del gruppo», scrive Bloomberg.

L’ultima bozza di comunicato visionata dall’agenzia americana mostra che i ministri stanno valutando di accogliere l’accordo tra Ucraina e Stati Uniti invitando la Russia a ricambiare «incondizionatamente», e di chiedere «misure di rafforzamento della fiducia», come il rilascio di prigionieri di guerra, civili e militari, nonché il ritorno dei bambini ucraini. I riferimenti all’aggressione russa sono scomparsi dal testo. Allo stesso modo, anche il linguaggio sul Medio Oriente è stato ammorbidito – riferisce ancora Bloomberg – chiedendo un «percorso che porterà a una soluzione a due Stati» in Israele e nei Territori palestinesi occupati. Il riferimento a una soluzione a due Stati potrebbe non essere approvato dagli Stati Uniti, secondo l’agenzia, in quanto hanno già resistito con successo a un tale linguaggio in una dichiarazione del G7 alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

Nel frattempo, la formulazione intorno all’Indo-Pacifico è stata rafforzata, con i ministri che stanno valutando di invitare la Cina a «impegnarsi in modo sostanziale nel controllo delle armi nucleari» e di citare le tensioni nei mari della Cina orientale e meridionale, scrive Bloomberg citando la bozza. I ministri stanno anche valutando di fare riferimento alle violazioni dei diritti umani subite dagli uiguri in Cina.

Secondo Bloomberg, un’opzione è quella di utilizzare la cosiddetta dichiarazione della presidenza, che viene rilasciata dal presidente del vertice fornendo una panoramica delle decisioni prese durante gli incontri, con opinioni che tuttavia potrebbero non essere state concordate da tutti i partecipanti


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