Umbria

Regione Umbria sostiene candidatura di Norcia a capitale europea della cultura


Dopo le Regioni Marche e Abruzzo arriva, ovviamente, anche il sostegno della Regione Umbria alla candidatura di Norcia a capitale europea della cultura 2033. La sfida è già iniziata da alcune settimane e coinvolge quasi 130 comuni distribuiti nelle tre regioni (c’è l’eccezione di Amatrice nel Lazio) e molti inseriti nel cratere del sisma 2016: in Umbria i centri più grandi coinvolti sono Spoleto, Assisi, Gubbio e Orvieto.

Nel progetto, comunque, Norcia rappresenta il centro individuato come capoluogo della cosiddetta Civitas appenninica, che compare nel manifesto di candidatura a capitale europea della cultura 2033 come «terra di cambiamento, crocevia di tradizioni e innovazioni». A questo documento ha formalmente aderito con delibera la giunta regionale umbra, mentre il primo marzo alle 16.30 sarà direttamente la presidente Stefania Proietti a raggiungere Norcia per sottoscrivere il manifesto “Norcia e la Civitas appenninica”. Nella partita hanno un ruolo di primo piano l’associazione Hamu (hub Abruzzo, Marche Umbria) e il Censis, oltre naturalmente alla struttura commissariale per la ricostruzione post sisma retta da Guido Castelli.

Sul fronte economico, questo era emerso a fine 2024, le tre Regioni coinvolte dovrebbero complessivamente contribuire con 330 mila euro, con l’Umbria che prevederebbe un impegno maggiore rispetto a Marche e Abruzzo, mentre un aiuto importante dovrebbe arrivare anche dall’Acri, l’associazione delle Fondazioni Casse di Risparmio, che aveva accantonato risorse rilevanti per il terremoto del 2016, parte delle quali non sarebbero state erogate. Sono chiaramente attesi gli impegni di spesa relativi per una candidatura che andrebbe formalizzata entro marzo 2026.

«Norcia con la sua storia e il suo patrimonio culturale  vuole essere il simbolo di forza e tenacia, di rinascita e di trasformazione pronta a condividere la sua eredità e la sua visione con l’Europa», ha commentato l’assessore alla cultura Tommaso Bori, aggiungendo che la sua candidatura «rappresenta una scelta strategica per il racconto dell’identità di un territorio, che punta sul settore culturale come leva di sviluppo e di promozione e crescita», e «un’opportunità unica per valorizzare il patrimonio culturale, storico e ambientale del territorio umbro in un’ottica interregionale».

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