Economia

Il nuovo car sharing che ci aspetta sotto casa


Uno dei principali limiti del car sharing tradizionale è la necessità per l’utente di raggiungere l’auto da utilizzare. Quante volte non se ne trova una nei paraggi, per esempio. Il nuovo servizio lanciato da A2A, Politecnico di Milano e Most (Centro nazionale per la mobilità sostenibile) ha anche l’obiettivo di superarlo. Un’automobile che raggiunge da sola il potenziale utente, permette di guidare fino a destinazione e poi riparte in autonomia verso un parcheggio, una stazione di ricarica o un nuovo cliente. La sperimentazione parte da Brescia dove per la prima volta in Italia viene avviata una serie di test su strade aperte al traffico, in modo da analizzare l’interazione tra questa tipologia di vettura e la complessità della mobilità di una città.

La vera novità risiede nel fatto che sarà l’auto a raggiungere l’utente, e non viceversa. Questo cambio di prospettiva permette di ottimizzare il servizio riducendo significativamente il numero di veicoli necessari per garantire una copertura efficace del territorio urbano. Per la prima volta nel paese, verranno condotti test su strade pubbliche per studiare come questi veicoli autonomi interagiscono con il complesso ecosistema del traffico cittadino. “Questa sperimentazione mira a creare un modello di car sharing all’avanguardia, unico nel panorama europeo e rappresenta un significativo passo avanti verso una mobilità urbana più sostenibile ed efficiente, con il duplice vantaggio di ridurre il parco auto circolante e offrire agli utenti un’esperienza di utilizzo notevolmente più comoda e accessibile. Inoltre il progetto non è solo un esempio di eccellenza tecnologica, ma un’espressione delle potenzialità generate dall’integrazione di competenze multidisciplinari. Most rappresenta un modello di valore grazie a un approccio collaborativo che supera i confini tradizionali tra pubblico e privato nell’affrontare le sfide della mobilità”, commenta il presidente del Most Ferruccio Resta.

Il progetto prevede anche uno step successivo: eliminare la necessità dell’intervento umano anche durante la fase di ricarica della batteria. Con il dipartimento di Energia – sezione Elettrica del Politecnico di Milano, è in corso lo sviluppo di una soluzione – di cui è già attivo un prototipo – che completi l’esperienza di guida autonoma con un sistema di ricarica wireless per veicoli elettrici.

La sperimentazione, che si concluderà entro novembre 2025 prevede uno o due test al mese in un’area che comprende il centro di Brescia e i quartieri limitrofi, è condotta su strada pubblica, è stata autorizzata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale “Smart Road”.

“Nei centri urbani italiani vive oltre il 70% della popolazione, percentuale destinata a superare l’80% nei prossimi anni. Per una life company come A2A è dunque importante studiare soluzioni innovative e sostenibili, per contribuire a raggiungere la neutralità climatica, una partita che si gioca e si vince proprio nelle città. La mobilità nelle città è uno degli argomenti chiave proprio per la decarbonizzazione. Siamo convinti che questa sia la chiave per rilanciare il car sharing anche in contesti dove non è riuscito a decollare proprio per carenza di veicoli ed è un modo per diffondere questa mobilità elettrica condivisa sostenibile che è centrale nei nostri progetti”, commenta l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini.


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