Lazio

Il Campidoglio approva il bilancio di previsione 2025-2027

La Sposa di Maria Piai


Via libera dall’Assemblea Capitolina al Bilancio di Previsione 2025-2027.

Bilancio di previsione triennale 

Il Bilancio triennale riporta un valore di spesa corrente di più di 6 miliardi di euro nel 2025 (superiore a quelli votati negli scorsi anni) e di circa 5,5, miliardi nelle annualità 2026 e 2027.

Queste risorse consentono di continuare a finanziare per i prossimi tre anni il livello di servizi sociali raggiunto, da quelli di supporto agli alunni con disabilità al trasporto pubblico locale, dalla manutenzione ordinaria e del verde pubblico, alla particolare attenzione al settore sociale e ai servizi di prossimità garantiti dai Municipi.

Per quanto riguarda invece il piano degli investimenti, si prevede una spesa nel triennio di 6,9 miliardi, comprese le risorse straordinarie del Pnrr e del Giubileo che ammontano, in totale per il triennio, rispettivamente a 321 milioni e ad oltre 215 milioni di euro; si va dai 10 milioni nel 2025 per il nuovo sistema di segnalamento della metro B (42 milioni nel 2026 e 42 nel 2027), alla valorizzazione ed elettrificazione del deposito di Piazza Ragusa (1 milione nel 2025, 20 nel 2026 e 9 nel 2027), ai circa 90 milioni di euro nel 2025 per la manutenzione stradale, gli 8 per ogni annualità del triennio per i marciapiedi, fino ai 20 per la manutenzione straordinaria degli immobili ERP.

Bilancio 2025

Relativamente al solo 2025 il Bilancio di previsione quota complessivamente circa 15,3 miliardi di euro.

– La spesa corrente stanziata raggiunge circa 6 miliardi nel 2025, inclusi i fondi PNRR e Giubileo, che per l’anno prossimo ammontano rispettivamente a quasi 28 milioni e oltre 173 milioni di euro.

Con riferimento alla spesa corrente, ci sono in particolare 834 milioni di euro complessivi per le Politiche Sociali e 570 milioni di euro complessivi per l’Istruzione, che potranno ulteriormente crescere con l’approvazione del rendiconto e lo stanziamento dell’avanzo vincolato.

Anche gli altri settori dell’Amministrazione manterranno invariato il livello di spesa (manutenzione della città, cura del verde, trasporto pubblico locale, attività culturali, i grandi eventi, lo sport ecc.).

– La spesa in conto capitale nel 2025 è pari a circa 3,5 miliardi di euro, compresi i fondi vincolati e i trasferimenti derivanti dal Pnrr e dal Giubileo, che valgono rispettivamente 270 milioni e quasi 128 milioni di euro.

Compensati tagli da spending review e il sottofinanziamento della Capitale

La spending review prevista dalla legge di bilancio nazionale per il 2025 e da quelle precedenti costa alle casse comunali circa 50 milioni di euro l’anno, che si aggiungono al cronico sottofinanziamento sofferto dalla Capitale e all’attuale sistema di riparto del Fondo di solidarietà comunale. Va sempre ricordato come le risorse aggiuntive che Roma deve ancora ricevere a titolo di perequazione fiscale ammontino a 120 milioni di euro.

Nonostante questa condizione di svantaggio Roma Capitale riesce a garantire per i prossimi 3 anni un livello di fondi fiscali propri anche superiore a quello riconosciuto con l’assestamento di bilancio approvato a luglio 2024. Inoltre, si riescono già a stanziare per il 2025 circa 90 milioni di avanzo vincolato di parte corrente, che potranno anche aumentare, soprattutto per finanziare settori chiave come la scuola e il sociale. Un lavoro frutto di una concreta opera di consolidamento e di efficientamento del bilancio comunale con i risultati raggiunti sul fronte delle entrate.

Esenzione Irpef

Sale da 12mila a 14mila euro la soglia per l’esenzione dall’addizionale Irpef. Interessati dal provvedimento saranno 100mila contribuenti che risparmieranno circa 110 euro l’anno. Si tratta di un primo concreto passo di un percorso di riduzione della pressione fiscale nato anche attraverso il confronto proficuo con i sindacati.

Rideterminazione delle tariffe Osp

Fondamentale anche la rideterminazione delle tariffe OSP (Occupazione di Suolo Pubblico) che supera infatti uno squilibrio che attendeva da decenni di essere risolto. L’attuale suddivisione del territorio di Roma Capitale ai fini della determinazione del canone risale infatti al 1977.

Viene quindi adottata una nuova classificazione stradale che tiene conto dell’attuale importanza del territorio con riferimento ai valori aggiornati OMI dell’Agenzia delle Entrate, del contesto urbanistico ed edilizio, del flusso turistico e del livello dei servizi.

Si tratta di un intervento che garantisce una maggiore equità, considerato che fino ad oggi realtà che si trovano in zone di particolare pregio pagavano, in alcuni casi, persino di meno rispetto ad esercizi presenti in zone meno pregiate dal punto di vista commerciale. La riforma si applicherà gradualmente nel corso del prossimo triennio.

I commenti

Il Sindaco Roberto Gualtieri ha spiegato: “Iniziamo ad abbassare le tasse ai cittadini che ne hanno più bisogno, facciamo un‘opera di equità sociale attraverso la rimodulazione dei canoni Osp e manteniamo inalterato il livello di servizi garantiti ai cittadini e alle cittadine di Roma a partire dal sociale, dai più fragili e dalla scuola. Tutto questo nonostante i tagli nazionali alla spesa corrente.

È la dimostrazione che, anche in tempi difficili, è possibile governare con visione e coraggio, collaborando per costruire una Roma più forte, più giusta e più vicina alle esigenze di tutti i suoi cittadini”.

Soddisfazione è stata espressa anche dal Vicesindaco e assessore al Bilancio, Silvia Scozzese: “Anche quest’anno siamo riusciti a sottoporre al voto un bilancio importante entro il mese di dicembre, garantendoci la possibilità di una ottimale programmazione della spesa.

Dal momento in cui questa amministrazione si è insediata, il valore della spesa corrente è sempre cresciuto Abbiamo fatto davvero un buon lavoro e, grazie ai risultati positivi legati all’azione di consolidamento del Bilancio e ai risultati sul fronte delle entrate, riusciamo anche a far fronte all’ingente taglio derivante dalla spending review del Governo, garantendo un livello di spesa pari a quello del 2024 e realizzando due obiettivi che ci stavano particolarmente a cuore: il superamento degli squilibri fermi al 1977 dei canoni Osp e un primo segnale di riduzione della pressione fiscale”.


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