Brunello Cucinelli e la première di Brunello – Il visionario garbato a Cinecittà: famiglia, ospiti internazionali e una notte di superluna
Giuseppe Tornatore, salendo sul palco prima dell’inizio della proiezione, ha raccontato l’origine del progetto con un tono quasi confidenziale: «Non sapevo niente di lui. Poi, ascoltando i suoi racconti, mi sono ritrovato coinvolto in questa bellissima avventura ed è nato un film che mi piace definire sperimentale. Ringrazio Brunello per avermi permesso di entrare nella sua storia e di raccontarla a modo mio». Il regista ha poi esteso il ringraziamento alla squadra: «Voglio ringraziare tutti i miei collaboratori, gli attori professionisti e non professionisti. Non posso citarli uno a uno, ma c’è un nome che vale per tutti: quello del Maestro Nicola Piovani, che ha composto tutte le musiche del film. Gli sono profondamente grato».
Piovani, accolto da un applauso, ha risposto con la misura che lo contraddistingue: «Non è facile, di questi tempi, trovare film in cui la musica possa entrare in modo poetico. Lavorare con un regista poeta – la definizione più precisa l’ha trovata lui stesso – e con un soggetto così affascinante è stato un privilegio. Sono attratto da chi riesce a trasformare pezzi di utopia in realtà. Quello che avevo da dire, in fondo, l’ho detto con le partiture che ascolterete nel film».
Brunello – Il visionario garbato, in arrivo nelle sale italiane come evento speciale dal 9 all’ 11 dicembre con 01 Distribution, è un oggetto cinematografico raro: Tornatore ha lavorato per due anni alternando ricostruzioni d’autore (il giovane Cucinelli è interpretato da Saul Nanni) e testimonianze reali, senza mai schiacciare l’una con l’altra. Il risultato è un ritratto che parte dalla casa di campagna dove tutto è iniziato e arriva fino al presente, attraversando la nascita di un’impresa diventata modello internazionale. Nel cast figurano molti interpreti non professionisti provenienti dall’Umbria, scelti proprio per restituire la dimensione comunitaria che attraversa la storia dell’imprenditore.
Dopo la proiezione, la serata è proseguita alla Basilica Aemilia, aperta in via eccezionale per ospitare la cena finale. Un percorso di candele attraversava il set romano, creando un’atmosfera sospesa che conduceva agli spazi allestiti per l’occasione. Qui, tra le colonne del Foro, si è chiuso l’ultimo capitolo di una serata costruita in ogni dettaglio, in una delle ambientazioni più suggestive di Cinecittà.
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