la magia delle “raviole cordonà” – Torino Oggi
Ormai, perlomeno in Piemonte ma non solo, non è raro trovarle in ristoranti di grido e trattorie di lusso. Si tratta però, davvero troppo spesso, di brutte copie. Per assaggiare quelle vere concedetevi un viaggio e salite, lungo una stradina in cui le vigne si alternano ai noccioleti, fino al Ristorante della Madonna della Neve. La stessa strada percorsa qualche anno fa da Anne-Sophie Pic, tristellata chef di Valence famosa per i suoi singolarissimi ravioli a forma di tetraedro conosciuti come berlingots. Proprio lei, in una sua visita nelle langhe di qualche anno fa, volle ad ogni costo andare ad assaggiare questi plin che Giacomo Bologna – negli anni ’60-‘80 protagonista del rilancio della Barbera, chiamava “le mie raviole”. Del resto è per questo piatto che si viene qui, non senza scoprire poi che nell’intera proposta di quella che fu un’osteria con bottega, nata a fianco del santuario della Madona d’la Cuca e gestita dalla famiglia Cirio ormai a partire dal 1952, a respirare è la genuinità di un sapore antico.

La Curdunà di plin: potenza della semplicità.
Nonostante sia venuto qui per le mitiche “raviole”, mi concedo un giro di antipasti: saranno loro a mettermi in sintonia con l’ambiente da osteria d’antan ben curata, con le tovaglie bianche, i tavoli distanziati il giusto l’uno dall’altro, i pannelli fonoassorbenti che attutiscono l’inevitabile brusio delle tre sale.
Ecco dunque arrivare in tavola alcuni piatti decisamente intriganti: l’Insalata di baccala, nel quale l’eccellenza del pesce si sposa appieno col peperone scottato sullo sfondo di un inebriante profumo di timo; le gustose Crespelle di funghi che trovano proprio nel ripieno la loro pienezza; i Capunet, trasformati dal loro formato mignon, in autentiche esplosioni di sapori; il Budino di cipolle con fonduta, forse l’unico che mi è parso non avere la forza cui gli altri antipasti mi avevano abituato.

Ora però è il momento della Curdunà di plin: questi ultimi cioè serviti direttamente sul tavolo non in un piatto, ma su un semplice tovagliolo bianco e forse proprio per questo capaci di esprimere tutta la potenza della loro assoluta semplicità.

Dunque perché sottrarsi ancora ad un altro piatto di Plin, questa volta però serviti in una scodella e accompagnati da una bottiglia di barbera con cui innaffiarli a piacere?

Non tardo poi a cedere alla tentazione di un Coniglio al forno, quello però del putagè capace di conferire alle carni una consistenza e una morbidezza il cui armonizzarsi è del tutto inatteso.

E, per concludere, una Torta di castagne: morbida e delicata, oltre che valorizzata dalla panna e dall’amaretto di guarnizione.

Un’oasi del gusto dove il tempo sembra fermarsi
Salire al Ristorante Madonna della Neve significa interrompere per qualche ora il ritmo frenetico di cui siamo un po’ tutti prigionieri, per essere proiettati in un inatteso orizzonte di gusto: quello di un passato che, pur adattato a un mondo profondamente cambiato, non ha perso del tutto la sua identità originaria. Ed è questo a consentire di assaggiare piatti capaci di sorprendere per la semplicità estrema che sanno mantenere. Questa stessa semplicità si respira anche nel servizio: puntuale, professionale, ma soprattutto affabile e in grado di trasmettere un calore antico. Degna di nota infine anche la carta dei vini, la cui ampiezza va dalle bollicine francesi a quelle italiane, dai bianchi e rossi di territorio a etichette particolari nazionali e internazionali, sempre a prezzi più che onesti. Quanto basta per fare di questo ristorante, che peraltro dispone anche di alcune camere, non solo un indirizzo da segnarsi, ma un’oasi del gusto: da provare sapendo che, nonostante il suo essere un po’ fuorimano, non tarderete a tornarci
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Madonna della Neve
Tipologia locale: ristorante
Indirizzo: Regione Madonna della Neve, 2 – Cessole (AT)
Sito web: www.ristorantemadonnadellaneve.it
Tel: (+39) 0144 850402
Prezzo: Antipasti (7-17€), primi (11-13€), secondi (15-16€), contorni (6€), formaggi (10-16€), dolci (6€), menu degustazione (40€), menu conviviale (45€), coperto e acqua (inclusi nel prezzo).
Servizi: tavoli all’aperto, animali ammessi, parcheggio.
Ultima visita (cena): novembre 2025
Sensazioni al volo: Locale accogliente e curato con tavoli ben distanziati e atmosfera rilassata, cucina capace di sorprendere nel suo radicarsi in un passato autentico, servizio affabile e in grado di interagire spontaneamente col cliente, carta dei vini degna di nota sia per l’ampiezza, sia per le etichette proposte, sia per il prezzo più che onesto. Rapporto complessivo qualità/prezzo davvero eccezionale.




