5 videogiochi schiacciati dalla concorrenza
La poca lungimiranza nella scelta del periodo di lancio può condurre alla catastrofe, come avranno appreso a proprie spese gli sviluppatori di questi 5 videogiochi usciti nel periodo sbagliato. D’altronde, non basta creare un ottimo gioco per avere garantito il successo: bisogna fare sempre i conti con la concorrenza.
Resistance Fall of Man
Lanciato nel novembre del 2006 su PS3 in Giappone e negli Stati Uniti (nel Vecchio Continente fu necessario attendere fino alla commercializzazione di PlayStation 3 in Europa avvenuta a marzo 2007), Resistance Fall of Man cadde nella trappola tesagli indirettamente da Epic con l’uscita quasi contemporanea di Gears of War. Pur senza affrontarsi sul medesimo terreno di scontro, l’FPS post-apocalittico di Insomniac Games e il primo capitolo dell’odissea di Marcus Fenix finirono inevitabilmente al centro dell’accesa disputa tra i fautori della console Microsoft e i fan delle piattaforme PlayStation, e a farne le spese fu certamente lo sparatutto in esclusiva Sony.
Battleborn
Lo sfortunato sparatutto di Gearbox che ha chiuso i battenti nel 2021 è il classico caso del videogioco ambizioso ma destinato inevitabilmente a rimanere schiacciato dalla concorrenza a causa di una strategia di lancio a dir poco opinabile. L’esperienza interattiva plasmata dagli autori della serie di Borderlands avrebbe potuto ritagliarsi uno spazio in pianta stabile nel cuore e nella mente dei patiti del genere… se non fosse stato per la competizione a distanza ingaggiata, e persa malamente, con il Re indiscusso degli hero shooter, Overwatch i cui server aprirono i battenti a nemmeno un mese dalla partenza delle battaglie ingaggiate dai protagonisti di Battleborn.
Alan Wake
Lo sviluppo travagliato del primo capitolo dell’avventura thrilling vissuta dallo scrittore di Remedy spinse Alan Wake tra le fauci di Red Dead Redemption: il capolavoro western di Rockstar Games uscì a una settimana di distanza dall’odissea horror di Sam Lake, costringendo quest’ultima a ritagliarsi uno spazio esiguo in un mercato che, nel maggio del 2010, venne letteralmente dominato dall’avventura free roaming di John Marston.
Metroid Prime 2
La ‘serie di sfortunati eventi’ che spinse Alan Wake nell’abbraccio mortale della sfida contro Red Dead Redemption fu quasi la ripetizione della battaglia a distanza che, nel novembre del 2004, vide Metroid Prime 2 confrontarsi (seppure in maniera indiretta) con Halo 2. L’attesissimo ritorno di Master Chief dopo lo storico debutto sulla prima console Xbox si trasformò in vero e proprio fenomeno di costume e, così facendo, tolse a Nintendo quello slancio mediatico e di interesse essenziale per garantire a Metroid Prime 2, e al GameCube, quel successo commerciale tanto sperato dalla casa di Kyoto, specie negli Stati Uniti.
Max Payne 3
Se nella sfida tra Alan Wake e Red Dead Redemption la fortuna ha sicuramente arriso a Rockstar Games, dalle parti della Grande R staranno ancora ripensando agli errori commessi nel 2012 decidendo di lanciare Max Payne 3 in contemporanea con Diablo 3. Pur appartenendo a due generi diametralmente opposti, d’altronde, i due titoli guardavano alla medesima fascia di pubblico ed era ampiamente pronosticabile il flop commerciale di un gioco che, a differenza dell’action GDR di Blizzard, si sarebbe esaurita in poche ore una volta raggiunti i titoli di coda non avrebbe potuto contare su un supporto post-lancio pluriennale. Non è un caso se la svolta competitiva del multiplayer di Max Payne 3 non riuscì a fare minimamente breccia nel cuore degli appassionati.
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