Economia

Zucche, il clima fa più paura di Halloween. Allarme di Coldiretti: produzione crollata del 25%


MILANO – La combinazione di alluvioni al Nord e siccità al Sud abbattono la produzione di zucche in Italia, crollata quest’anno del 25%. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sull’andamento stagionale dell’ortaggio alla vigilia della festività di Halloween. Proprio nelle settimane della ricorrenza si moltiplicano gli acquisti, per un giro d’affari stimato da Coldiretti in circa 30 milioni di euro.

Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce l’attenzione per le zucche ornamentali da intagliare, per le quali proprio Halloween rappresenta oltre il 90% del mercato. Esemplari che possono essere di piccola taglia o di grandi dimensioni, di forma variabile (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde) e persino di colore differente, dal verde al rosso accesso, fino alle colorazioni striate.

Tra tavola e intaglio, il prezzo medio al dettaglio viaggia quest’anno intorno ai 2/2,50 euro al chilo, ma può anche raddoppiare o triplicare se sbucciata e tagliata. In Lombardia, dove si coltiva circa ¼ della produzione nazionale, si prevede un calo medio nelle rese di circa il 30% rispetto allo scorso anno. A ridurre la disponibilità di prodotto sono state le anomalie climatiche – rileva la Coldiretti – e nello specifico l’eccesso di precipitazioni, che ha caratterizzato sia il periodo delle semine sia la fase finale della stagione produttiva.

Accanto a varietà internazionali come l’Americana, la Butternut, l’Asterix, molti imprenditori agricoli in Italia – continua la Coldiretti – sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca Cappello del prete, la Berretta piacentina, la Mini Moscata, la Violina, la Moscata, la Trombetta e la Delica della quale si utilizza tutto, dalle foglie ai fiori, dalla buccia ai semi oltre naturalmente la polpa.

Importazioni in aumento del 38%

Al calo della produzione italiana si aggiunge peraltro l’aumento delle importazioni dall’estero, cresciute del 38% in quantità nei primi sette mesi dell’anno, con 15 milioni di chili di prodotto, di cui circa i due terzi arrivano dall’Africa, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat, dove possono essere coltivate con l’utilizzo di sostanze vietate nella Ue. La mancanza dell’obbligo dell’etichetta d’origine sulle zucche tagliate o trasformate (dalle zuppe ai semini) rende peraltro difficile ai consumatori riuscir a identificare il vero prodotto italiano. Il consiglio della Coldiretti è dunque quello di acquistare le zucche direttamente nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica per assicurarsi la qualità e la tracciabilità di quanto si porta in tavola.


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