Economia

Zoomer con partita iva in cerca di equilibrio


Altro che bamboccioni poco propensi a rimboccarsi le maniche e ad assumersi le proprie responsabilità: gli Zoomer (nati tra il 1997 e il 2012) che hanno optato per la libera professione sarebbero entusiasti di gestire liberamente tempo, risorse, priorità e clienti nel 44,8% dei casi, essere artefici del proprio destino (13,7%), potersi confrontare con aziende e realtà eterogenee (13%), guadagnare in proporzione alle proprie capacità (12,4%). A rivelarlo un sondaggio promosso nel mese di novembre da parte della ‘digital company’ Fiscozen che ha coinvolto un campione di 1.127 italiani titolari di partita iva. Le principali motivazioni che muoverebbero i giovanissimi ad aprire una partita iva sarebbero la possibilità di decidere quando e da dove lavorare (29,8%), la scarsa identificazione nel lavoro dipendente (24,1%), l’appartenenza ad albi professionali (15,7%), la prospettiva di guadagnare di più (13,4%).

“Gli Zoomer si allontanano dai percorsi professionali lineari non solo perché le retribuzioni ‘entry level’ nel lavoro dipendente sono mediamente più basse rispetto a quanto si può ottenere nella libera professione ma anche perché si tratta di persone cresciute con maggiore flessibilità, reattività a nuovi stimoli e attenzione alla meritocrazia rispetto al passato – spiega Enrico Mattiazzi, ceo di Fiscozen – In tal senso, pur trovandosi di fronte a ostacoli e dinamiche complesse, gli appartenenti alla Generazione Z si affacciano al lavoro in partita iva con coraggio e passione”. Motivi di preoccupazione sarebbero, a loro volta, l’eccessiva pressione di tasse e contributi (22,7%), la congruità dei guadagni (20,7%), l’assenza di tutele (15,7%), il turn over dei clienti (12,4%), l’accesso al credito (11,7%) e, ‘last but not least’, il difficile equilibrio tra vita privata e lavoro (10.4%). “L’aspetto più rilevante per uno Zoomer è poter scegliere una modalità di lavoro che sia in armonia con la vita privata – precisa Mattiazzi – È proprio questa visione che lo rende naturalmente più predisposto a lavorare come libero professionista”. Partita vinta.


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