Zelensky: “Militari ucraini nella regione russa di Belgorod”. Media, 10mila soldati Usa pronti a lasciare l’Europa
La Russia continua a recuperare terreno nel Kursk, dove ha annunciato la riconquista della cittadina di Guyevo. Ma l’ultimo annuncio di Volodymyr Zelensky apre un nuovo fronte della guerra tra Mosca e Kiev, mentre a Washington si cerca di compiere passi avanti per arrivare a un cessate il fuoco: il presidente ucraino ha annunciato che i suoi militari in territorio russo non hanno posato i loro scarponi solo nella regione del Kursk, ma anche in quella di Belgorod: una risposta giustificata all’invasione di Mosca, l’ha definita il capo dello Stato, che però potrebbe allontanare ulteriormente le posizioni di Russia e Ucraina. Intanto, l’Europa potrebbe sentirsi presto meno al sicuro di fronte alla presunta minaccia russa: secondo Nbc, il Pentagono sta valutando di ritirare 10mila soldati dal Vecchio Continente.
“Il comandante in capo Oleksandr Syrsky ha presentato oggi un rapporto separato – ha annunciato Zelensky – Il fronte, la nostra presenza nel Kursk e nella regione di Belgorod. Continuiamo a condurre operazioni attive nelle zone di confine in territorio nemico e questo è assolutamente giusto. La guerra deve tornare da dove è venuta”. Parole che cambiano parzialmente lo scenario e che hanno anche lo scopo di mostrare segnali di vita da parte dell’esercito ucraino, dopo mesi nei quali le uniche avanzate registrate sono quelle delle forze di Mosca, sia in Donbass, soprattutto nel Donetsk, sia nella riconquista del Kursk. “L’obiettivo principale – ha continuato Zelensky nel corso del suo annuncio – è proteggere il più possibile la nostra terra e le nostre comunità nelle regioni di Sumy e Kharkiv dagli occupanti russi. Il comandante in capo ha riferito sull’attività delle nostre unità lungo tutto il confine, anche nella cosiddetta zona grigia e direttamente in territorio nemico. È importante che grazie al coraggio e alla resilienza dei nostri soldati nella regione di Kursk, grazie all’intera operazione di Kursk, siamo riusciti ad alleviare la pressione su altre zone del fronte, in particolare nella regione di Donetsk. È assolutamente importante continuare a distruggere l’equipaggiamento russo e tutta la logistica utilizzata dall’occupante al fronte”.
Un altro annuncio arriva dal Regno Unito e a farlo è l’ambasciatore ucraino, l’ex comandante in capo delle Forze Armate ucraine e possibile alternativa politica a Zelensky, Valeriy Zaluzhny, che ha svelato la creazione di un quartier generale militare a Wiesbaden, in Germania, nel 2022, che è diventato una “arma segreta” nella pianificazione delle operazioni e nella definizione delle esigenze per la loro attuazione. Un avamposto ucraino nel bel mezzo dell’Ue per coordinare le operazioni militari contro i soldati invasori russi, in poche parole. Già il New York Times aveva scritto che nella base il personale militare americano e ucraino identificavano ogni giorno obiettivi prioritari, mentre gli ufficiali dell’intelligence studiavano le immagini satellitari e intercettavano messaggi per individuare le posizioni russe, le cui coordinate venivano poi trasmesse all’Esercito.
L’Europa, impegnata a spendere gli 800 miliardi di euro del Rearm Europe per rispondere alla richiesta di Ursula von der Leyen di rimpinguare le scorte belliche Ue, rischia però di dover presto fare a meno di una parte del sostegno militare americano. Secondo quanto riportato da Nbc, alti funzionari del dipartimento della Difesa stanno valutando di ritirare fino a 10mila soldati dall’Europa orientale, nello specifico Romania e Polonia. Una mossa che preoccupa soprattutto i Paesi dell’ex blocco sovietico e, in generale, dell’est Europa, timorosi che questa scelta dell’amministrazione Trump possa dare il coraggio a Vladimir Putin di mettere piede anche oltre i loro confini. Questi 10mila soldati sono circa la metà dei 20mila che l’amministrazione Biden schierò nel 2022 per rafforzare le difese dei Paesi confinanti con l’Ucraina.
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