Zanzare e virus West Nile in Piemonte, qual è la situazione?

La pericolosità delle zanzare
Le zanzare non sono solo un fastidio, possono trasmettere virus e altri agenti di varie malattie ma ogni allarmismo ingiustificato non fa che peggiorare la situazione. Non vi è dubbio che proprio le zanzare, tra tutti gli animali, siano le responsabili nel mondo del maggior numero di decessi. A livello globale, considerando le cause dirette e indirette di morte nei confronti della specie umana, le zanzare (intese come insieme di tutte le specie) sono assai più pericolose di animali più famigerati quali squali e lupi, meduse, tigri, api, leoni, elefanti, ippopotami, coccodrilli, tenie, mosca tze-tze, scorpioni e serpenti. Infatti le morti umane causate da questi animali vanno da un minimo di 10 casi all’anno (squali e lupi) fino al dato massimo di 60mila morti all’anno causati dai serpenti. Tra malaria, febbre gialla, dengue e altre malattie trasmesse dalle zanzare, sono invece almeno 830.000 i decessi causati da questo insetto ogni anno. Nel 2020, ci sono stati ben 241 milioni di casi di malaria nel mondo, inclusi 627.000 decessi. La malaria rimane, in assoluto, il più grande killer di bambini sotto i cinque anni nei Paesi dove questa malattia è ancora ben radicata (stime dell’OMS). In Italia la situazione tuttavia non riflette affatto questi dati poiché la malaria non esiste più, la febbre gialla non c’è e la dengue, a mano di casi eccezionali, si riscontra solo in pazienti che tornano in Italia da viaggi in Paesi dove questa malattia è endemica.
Le diverse specie di zanzare e di malattie trasmesse
Nel mondo sono censite quasi 4.000 specie diverse di zanzare, una sessantina presenti in Italia. Tra queste, quelle che possono nutrirsi con sangue umano, trasmettendo patogeni, sono assai poche: quelle più importanti in Piemonte sono Aedes albopictus (la zanzara tigre), Ochlerotatus caspius (si sviluppa principalmente nelle risaie) e Culex pipiens (la zanzara comune). Localmente, altre specie assumono una certa importanza: Culex modestus (zone di risaia), Aedes vexans (zone con prati irrigui), Ochlerotatus cantans (aree perilacustri) e Ochlerotatus geniculatus (aree a bosco). Le ultime arrivate in Piemonte sono Aedes japonicus (nel 2019) e Aedes koreicus (nel 2021), entrambe di origine asiatica, simili alla zanzara tigre e come lei introdotte in Europa tramite i commerci intercontinentali.
Per quanto riguarda le malattie trasmesse da questi fastidiosi insetti, le zanzare possono trasmettere i patogeni eventualmente contenuti nella loro saliva. La malattia trasmessa dalle zanzare più diffusa in Italia è la filariosi canina, che però è di prevalente interesse veterinario. Vi sono poi malattie che si possono contrarre da zanzare infette durante viaggi in paese tropicali o sub-tropicali come dengue, zika e chikungunya.
Il virus West Nile e il suo andamento
In molte regioni italiane è comparso da qualche anno il virus West Nile, ormai diventato endemico, verosimilmente introdotto dagli uccelli migratori, che può colpire molti mammiferi, tra i quali l’uomo e il cavallo sono quelli che possono sviluppare una malattia anche grave.
Questo virus è mantenuto in natura da un ciclo di trasmissione zanzara-uccello-zanzara. Le zanzare ornitofile (quelle che prediligono attaccare gli uccelli) si infettano pungendo uccelli che hanno contratto il virus; una volta ingerito, il virus si diffonde nell’organismo della zanzara dove si moltiplica per poi essere nuovamente trasmesso nel corso del successivo pasto. Il ciclo epidemico si manifesta quando il cavallo e l’uomo entrano nel ciclo di trasmissione e sono interessati dall’infezione. In questo caso le zanzare, definite vettori ponte, sono capaci di trasmettere il virus a ospiti diversi dai volatili e possono infettarci. Uomo e cavallo sono definiti ospiti “a fondo cieco”: se una zanzara punge un uomo che ha contratto la febbre del Nilo non può trasmetterla a un altro uomo con una successiva puntura.
I principali vettori di questo virus sono alcune zanzare appartenenti al genere Culex. In particolare, Culex pipiens, la comunissima zanzara che ci ronza la sera nelle orecchie, è considerato il principale vettore in Europa.
Oltre alle zanzare, altre fonti di trasmissione documentate nell’uomo, anche se molto più rare, sono i trapianti di organi, le trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto durante la gravidanza. Per questa ragione, quando in una provincia italiana si evidenzia che il virus ha iniziato a circolare nel corso di una stagione, venendo scoperto in una zanzara, in un uccello, in un cavallo o nell’uomo, le donazioni di sangue e di organi incominciano a essere sottoposte a controlli particolari per il resto della stagione calda.
La malattia generalmente non è affatto grave: l’infezione è asintomatica nell’80% dei casi. Quando la malattia si manifesta può presentarsi in semplice forma febbrile. Le infezioni gravi sono invece rappresentate da varie forme neuroinvasive che si verificano in meno dell’1% dei casi (circa 1 caso su 150 infezioni totali) e sono in genere circoscritte a soggetti con malattie pregresse, terapie immunodepressive o età avanzata. Per questa malattia, allo stato attuale, non esiste un trattamento antivirale specifico.
La situazione nella nostra regione
I numeri dei casi riscontrati in Piemonte negli ultimi anni raccontano come, malgrado la sovraesposizione mediatica di questo 2025, non ci sia alcun dato eccezionale; anzi, negli anni passati i casi sono stati molti di più, al netto del fatto che l’anno non è terminato e alcuni casi si aggiungeranno nel finire della stagione.
Nel 2014 si è avuta in Piemonte la prima positività nella provincia di Alessandria riscontrata in un uccello e in due pool di zanzare. Nel 2015 la circolazione del virus è stata riscontrata solo a carico di animali in 5 province piemontesi. Nel 2016 si è riscontrato il primo caso umano, a Novara.
L’ente deputato a individuare la presenza del virus negli insetti catturati nelle trappole posizionale dall’IPLA è l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Tra il 2017 e il 2025, è stato il 2018 l’anno con il maggior numero di casi, suddivisi tra riscontri nell’uomo, nei cavalli, a carico di uccelli o nei pool di zanzare analizzati. Il 2022 e il 2023 si posizionano ben al di sopra dei dati dell’anno in corso, aggiornati al 15 settembre.
In conclusione si può affermare che la misura preventiva più efficace contro le malattie trasmesse da zanzare consiste nel ridurre al minimo il contatto con questi insetti. Repellenti e zanzariere abbassano la possibilità di essere punti; la lotta sul territorio riduce drasticamente la concentrazione di insetti adulti. Immaginare di cancellare le zanzare dalla nostra vita è tuttavia impossibile; si tratta di imparare semplici azioni da porre in atto per eliminare potenziali focolai di riproduzione.
Il ruolo dell’IPLA e le buone pratiche
L’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA) si occupa dal 2007 del contrasto alle zanzare in Piemonte e, da quest’anno, sta seguendo l’attività anche per la Città di Milano. Nella nostra regione sono coinvolti circa 220 comuni che aderiscono a specifici programmi di lotta. Le fasi del lavoro riguardano il monitoraggio su tutto il territorio per evidenziare i focolai di sviluppo delle larve (tombini, stagni, fossati, fontane, bidoni ecc.) e verificare, settimana per settimana, la presenza delle infestazioni e programmare gli interventi idonei a colpire le zanzare quando sono ancora in fase larvale. L’utilizzo di prodotti adulticidi è del tutto marginale poiché risolve il problema solo per poche ore e comporta l’immissione in ambiente di molecole che possono uccidere anche altri insetti utili all’uomo. I tecnici dell’IPLA e le ditte incaricate dei trattamenti però operano solo su territorio pubblico; è quindi necessario che i cittadini facciano la loro parte per evitare di far riprodurre le zanzare in area privata: orti, giardini, terrazzi, ogni luogo in cui possono esserci sottovasi, bidoni, rifiuti di plastica abbandonati o accumuli d’acqua di ogni natura.
Per approfondimenti:
La lotta alle zanzare (Sito Regione Piemonte)
Il monitoraggio della zanzara tigre in Piemonte (IPLA)
Sito “Lotta alle zanzare” (IPLA)
Zanzare, chi sono e come contrastarle (da Piemonte Parchi del 16/3/2020)
Source link




