Veneto

West Nile, grave uomo di Monselice. Terzo caso confermato nell’Ulss 6 Euganea

West Nile in Veneto, in prognosi riservata uomo del padovano.

Un uomo di 54 anni, residente a Monselice (Padova), è attualmente ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Padova a causa del virus West Nile. Le sue condizioni cliniche sono definite serie, e si tratta del terzo caso segnalato nel territorio dell’Ulss 6 Euganea dall’inizio dell’estate.

In seguito alla segnalazione del contagio, le autorità sanitarie hanno disposto un intervento straordinario di disinfestazione nell’area in cui vive l’uomo. L’operazione ha interessato circa 12 chilometri di fossati, trattati con specifici prodotti antilarvali per contrastare la proliferazione delle zanzare, principali vettori del virus.

Nel complesso, sono otto i casi di West Nile registrati finora in Veneto nel 2025. Cinque presentano sintomi lievi, due sono classificati come forme neuroinvasive – tra cui quello del paziente di Monselice – mentre un altro caso è stato individuato in un donatore di sangue, probabilmente asintomatico.

Nonostante l’aumento delle segnalazioni, gli esperti rassicurano la popolazione. Fabrizio Montarsi, responsabile del Laboratorio di entomologia sanitaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha dichiarato che al momento “non risultano focolai attivi né a Padova né in altre zone del Veneto. I casi registrati finora sono distanti tra loro, sia dal punto di vista geografico che temporale, e non ci sono elementi che giustifichino l’allarme per la presenza di un cluster.”

Il virus West Nile, trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, può provocare sintomi lievi simili a quelli influenzali, ma in una piccola percentuale di casi – soprattutto tra anziani o soggetti immunodepressi – può evolvere in forme gravi a carico del sistema nervoso centrale.

Le autorità sanitarie invitano i cittadini a collaborare alle misure di prevenzione, eliminando possibili ristagni d’acqua nei giardini e balconi, dove le zanzare possono facilmente riprodursi, e utilizzando repellenti nelle ore serali, quando il rischio di puntura è più elevato.

La sorveglianza sanitaria e ambientale rimane alta su tutto il territorio regionale, in attesa dell’evoluzione dei prossimi giorni.


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