Campania

West Nile, delegazione del ministero a Caserta. C’è l’interrogazione parlamentare: “Più prevenzione”


Il virus West Nile continua a preoccupare le autorità sanitarie nazionali e locali. Nonostante i numeri siano al momento “in linea con gli anni precedenti”, come ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, la Campania figura tra le regioni con il maggior numero di casi, insieme al Lazio. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono 145 i casi confermati a livello nazionale, di cui 59 con manifestazioni neuroinvasive. Complessivamente, il virus è stato rilevato in 37 province di 10 regioni.

In un’informativa al Senato, Schillaci ha voluto rassicurare sullo stato attuale della situazione, dichiarando che “la situazione è sotto controllo e costantemente monitorata”. Il ministro ha anche annunciato che il prossimo 12 agosto una delegazione del Ministero della Salute sarà in missione a Latina e Caserta, per incontrare le autorità locali e valutare da vicino lo stato delle misure di prevenzione attuate sui territori più colpiti.

Tra le indicazioni diffuse per contrastare la diffusione del virus, Schillaci ha ricordato l’importanza di “usare repellenti, zanzariere, indossare abiti che coprano il corpo ed evitare ristagni d’acqua”, invitando i cittadini a collaborare attivamente nella prevenzione.

Ma non mancano le critiche. Il deputato campano della Lega Gianpiero Zinzi ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere un intervento immediato del governo. “La Campania è tra le regioni più colpite, i decessi purtroppo sono in aumento e i medici denunciano la totale assenza di attività di prevenzione”, ha dichiarato. Zinzi ha anche sottolineato le criticità nella gestione dell’emergenza sanitaria da parte della Regione Campania e, in particolare, dell’Asl di Caserta, “attualmente senza una guida certa, proprio nel mezzo dell’emergenza”.

L’interrogazione mira a sollecitare eventuali iniziative ispettive da parte del Ministero, con l’obiettivo di rafforzare la sorveglianza sanitaria e tutelare le fasce più fragili della popolazione.

La visita del 12 agosto potrebbe rappresentare un passaggio decisivo per fare il punto sull’emergenza e mettere in campo nuove azioni coordinate, anche in vista della ripresa post-estiva, quando l’attenzione dovrà restare alta.


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