Società

Volontariato, riforma: gli enti potranno rilasciare certificato formale. 60 ore minimo per avere crediti scolastici

Il decreto atteso da anni per la certificazione delle competenze acquisite nel volontariato è ormai in fase conclusiva. Dopo il via libera da parte dei ministeri coinvolti, il testo è stato trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione. Questo strumento permetterà anche agli studenti e ai giovani impegnati nel volontariato di far valere in ambito scolastico e universitario ciò che hanno appreso fuori dalle aule. Sarà possibile farlo se l’attività avrà una durata minima di 60 ore nell’arco di un anno. Al termine, gli enti del terzo settore potranno rilasciare una certificazione ufficiale.

Applicazioni della certificazione

Il riconoscimento sarà utilizzabile a scuola, all’università, sul lavoro e nei concorsi pubblici. Le competenze non formali, se validate dagli enti del terzo settore, entreranno nel sistema nazionale di certificazione.

Iscrizione al Runts e supporto alle Onlus

Il ministero accompagnerà le Onlus nel passaggio obbligatorio al Registro unico nazionale del terzo settore, che dovrà concludersi entro marzo 2026. Sono previste circolari, chiarimenti e una guida operativa per facilitare l’iscrizione.

Risorse e criteri di valutazione

L’atto di indirizzo da 141 milioni introdurrà la valutazione dell’impatto sociale come criterio per l’assegnazione dei fondi. Saranno sostenuti progetti in ambiti educativi, psicologici, sportivi e di contrasto alle dipendenze, con attenzione ai soggetti più vulnerabili.

Finanziamenti straordinari

Ulteriori 23,6 milioni saranno destinati a tre aree: progetti di interesse generale, accesso al credito per gli enti e controlli amministrativi. Questi fondi copriranno il triennio 2025-2028.

Controlli e trasparenza

Il nuovo decreto sui controlli sarà pubblicato entro fine 2025. Definirà chi potrà verificare i requisiti degli enti iscritti al Runts. È già attiva l’iniziativa Open Runts per garantire accesso pubblico ai dati del registro e rafforzare la fiducia nelle attività del terzo settore.


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