Marche

volano botte da orbi tra gli ultras dell’Ancona e quelli di Giulianova di ritorno da Penne. Un ferito alla testa


GIULIANOVA Volti coperti, cinghie e botte da orbi. Il dopo partita di Avezzano-Ancona per gli ultras dorici è stato caratterizzato da scontri e incidenti avvenuti poco prima di riprendere l’autostrada all’altezza del casello di Teramo-Giulianova-Mosciano Sant’Angelo proprio prima di imboccare l’A14. Da una parte, appunto, gli anconetani in direzione capoluogo, dall’altra gli ultras del Giulianova di ritorno dalla trasferta di Penne (erano in 1000 nel piccolo impianto abruzzese per festeggiare proprio la promozione in Serie D). Pochi ma intensi minuti di tafferugli prima dell’arrivo della polizia stradale utilizzata per scortare la tifoseria del Giulianova (cinque macchine). Medicato sul posto un uomo ferito alla testa. Nessuno ha fatto ricorso, invece, alle cure sanitarie in ospedale. 

Vecchie ruggini

Tra biancorossi e giuliesi non corre buon sangue, ci sono vecchie ruggini risalenti addirittura alla fine degli anni ‘70. Un odio antico che è sfociato nuovamente ieri, al primo incrocio (il prossimo anno le due squadre si ritroveranno nuovamente di fronte alla luce dei risultati sportivi). Il traffico è rimasto rallentato per diversi minuti prima del ripristino della regolare viabilità. Inoltre due pulmini di tifosi anconetani, prima di riprendere la via di casa, sono stati identificati in Questura a Teramo. 

«Vergognatevi»

Tensione anche all’interno del settore ospiti di Avezzano dove i tifosi provenienti da Ancona erano presenti in circa 180 unità.

I supporter avevano chiesto e si attendevano, dopo la figuraccia casalinga contro il Castelfidardo della scorsa domenica, una reazione d’orgoglio della squadra in quel di Avezzano. E invece, anche al Dei Marsi l’Ancona è caduta in malomodo, sempre con un netto 4-0, ed è così scoppiata la furia da parte della Curva Nord biancorossa che, oltre agli ormai consueti cori e striscioni di contestazione contro i soci del club Stefano Marconi e Massimiliano Polci, non ha risparmiato neanche i giocatori, invitati a vergognarsi della loro prestazione. 

Si salva solo Gadda

L’unico a ricevere cori positivi è stato mister Massimo Gadda, mentre tutti gli altri sono stati esortati ad andarsene fuori dalle “scatole” senza mezzi termini. I circa 150 supporter anconetani presenti nel settore ospiti del Dei Marsi hanno addirittura abbandonato gli spalti ancora prima del triplice fischio, come successo nel girone d’andata in casa del Termoli. Anche in quel caso, il risultato finale era stato di 4-0 ma la sensazione è che questo ko abbia ferito ancora di più i tifosi dorici rispetto a quello di ottobre. Perché è davvero umiliante, per una tifoseria importante come quella dell’Ancona (che anche ad Avezzano ha risposto presente), vedere la propria squadra terminare un campionato di Serie D in questo modo, incassando otto reti nelle ultime due partite senza dare minimi cenni di orgoglio e amore per la maglia. 

 




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