Trentino Alto Adige/Suedtirol

“Voglio una Sill con le braccia aperte”

Abbiamo incontrato il nuovo direttore del canile sanitario provinciale Sill Klaus Gunther Friedrich. Un veterinario dal grande curriculum e le idee chiare. “Associazioni e volontari sono fondamentali. Pensiamo a progetti per attrarre più cittadini e affrontiamo il randagismo. Per i cani anziani possiamo fare di più…”

Il canile sanitario della Sill ha cambiato guida. Dopo molti anni sotto la direzione di Giovanni Lorenzi ecco che da novembre l’ufficio del direttore è occupato da Klaus Gunther Friedrich, veterinario con un’esperienza lunga e larga. Dal Bioparco di Roma alle campagne di sterilizzazione dei cani nell’Est Europa. Friedrich portarti un leone steso su un lettino per valutarne gli occhi e sterilizzare un gatto della porta accanto. Soprattutto ha sorriso, voglia, entusiasmo e braccia aperte verso chiunque voglia aiutare. Lo abbiamo incontrato direttamente in struttura per tratteggiare un futuro di collaborazioni e voglia di fare il bene degli animali. Tutti. 

“Voi dovete pensare che il canile sanitario della Sill è come un reparto ospedaliero con i suoi pazienti. In fondo siamo esattamente parte dell’Azienda Sanitaria. A questo, però, si aggiunge un importante ruolo istituzionale, culturale e di comunità di cui siamo consci e contenti”

Di cosa si sta occupando in queste prime settimane? 

“Ah guardi, ho appena finito di sterilizzare diversi gatti con i collaboratori veterinari. Questo è un vero problema territoriale. I gatti in Alto Adige sono tanti e bisogna lavorare molto per cercare di tenere sotto controllo la loro diffusione”

Ci vorrebbero campagne di sterilizzazione più ad ampio raggio? 

“Sì ma anche il monitoraggio è importante. Le associazioni fanno molto ma si può fare ancora di più e meglio”

Il Servizio Veterinario può aiutare? 

“Il Servizio Veterinario si occupa già di una miriade di aspetti che spesso il pubblico non vede. Penso, per esempio, ai controlli sulla qualità degli alimenti, alla supervisione degli allevamenti dei cavalli o ancora alle pratiche di sequestro per maltrattamenti. In tutto questo, certo, deve trovare spazio anche la sterilizzazione ma come in tutte le cose è il lavoro sinergico e di rete a dare i frutti migliori”

Voi siete in prima linea nel contrasto al randagismo. 

“Certo, è un nostro preciso impegno. In questo campo la collaborazione con le associazioni è ancora più importante. Fondamentale ed essenziale”

In quanti lavorate nella struttura del canile sanitario della Sill?

“All’interno abbiamo un veterinario oltre a tre veterinari collaboratori esterni. Tre sono i tecnici e quattro i dipendenti che si occupano di pulizie e varie mansioni. In totale posso dire che sono una decina le persone sempre attive per la struttura”

Sono poche? 

“Dipende sempre dal livello qualitativo che uno si pone. Chi cerca di fare sempre meglio spera anche di crescere in termini di team. Sono però sufficienti a fare il grande lavoro che svolgono”

Lei ha avuto incarichi di prestigio internazionale e ha coordinato strutture di altissimo valore come il Bioparco di Roma. Cosa ha trovato di stimolante nella sfida della direzione del canile sanitario della Sill? 

“Credo sia un compito con obiettivi molto belli e interessanti. Forse mi affascina proprio questa possibilità di collaborare in modo stretto con le associazioni e con le persone. Sono conscio di guidare una struttura che è nel cuore di una comunità e di una città. In questo momento sono ancora nella fase conoscitiva e sto già raccogliendo molti input e idee. È bello. Molto stimolante”

Esserci sempre per questi animali deve essere emotivamente intenso…

“Sicuramente. Poi va detto che in molti casi esserci sempre per questi animali significa esserci anche per le persone. Purtroppo spesso riceviamo cani o gatti di persone molto malate o così anziane da doversi trasferire in casa di riposo. Non affrontiamo solo abbandoni o cessioni a cuor leggero. Spesso entriamo in dinamiche di vita profonde con grande umanità”

Quanti cani ospitate in questo momento in struttura? 

“Circa una trentina”

Di questi quanti sono molto adulti o anziani?

“Assolutamente la stragrande maggioranza”

E quanti, invece, irrecuperabili per derive caratteriali particolarmente complicate? 

“Ma guardi questo è un tema da approfondire. Io non credo esistano cani irrecuperabili. Penso che ogni cane possa essere recuperato e che esistano vari livelli di necessità di lavoro con persone adatte. Non sempre è facile recuperare un cane perché, magari, non si ha il tempo e il professionista adeguato ma nessuno è irrecuperabile. Noi dobbiamo e vogliamo arrivare all’obiettivo di dare a ogni cane il tempo e il professionista adatto a recuperare e iniziare, poi, una nuova vita”

Si può fare di più per le adozioni dei cani anziani?

“Si può sempre fare di più. A partire dalla cultura e dalla conoscenza. A Roma nei giardini di Villa Borghese avevamo installato qualche box per cani anziani. Le persone potevano venire a conoscerli e, qualche volta, interagirci. In questo modo approfondivano le loro storie e si creava connessione. Abbiamo generato dal nulla e in modo semplice un canale straordinario capace di garantire m un aumento delle adozioni di questi cani” 

Si può replicare anche qui a Bolzano?

“È un’idea. Forse avrebbe meno incisività per la disposizione logistica periferica che abbiamo. Tuttavia è una delle ipotesi. Lo prendevo, però, come esempio per chiarire come, con passione e inventiva, si possano creare nuovi impulsi anche per i cani anziani che hanno moltissimo bisogno di tutti questo”

Posso farle una domanda forse sciocca?

“Certo”

Perché la Sill non permette più ai singoli cittadini di venire in struttura e portare a spasso i cani? 

“Penso che il primo scoglio sia di tipo assicurativo. Poi va anche detto con sincerità che non tutti i cani che ospitiamo sono privi di rischi per chi non ha esperienza. Non è così semplice venire qui e portare a spasso chiunque. Mi rendo conto, tuttavia, che serva un’apertura di quel tipo anche se già collaboriamo con molti volontari delle associazioni”

Magari pensando ad aprire le porte a cittadini che abbiano la voglia di sottoporsi a una approfondita formazione diventando a tutti gli effetti volontari più qualificati…

“Magari, ci si può ragionare”

Vi capitano animali selvatici? 

“Sì, anche se non sono il nostro target d’utenza”

Cosa pensa del progetto di un nuovo Centro per il Recupero di animali selvatici sulla collina di Castel Firmiano a Bolzano gestito dal CRAB?

“Tutto il bene possibile. C’è bisogno di una struttura simile e il luogo scelto mi sembra molto interessante. Mi hanno detto che manca poco e ne sono felice”

In realtà manca poco da tanto tempo…

“Allora speriamo che stavolta sia davvero questione di poco tempo. La collaborazione con molti di loro è già presente, come nel caso del gufo reale operato dal dottor Vincenzo Mulè. Ne siamo contenti e siamo pronti a dare tutto il supporto possibile. Come penso e spero facciano tutte le istituzioni”

A proposito di strutture. Non è troppo poco un canile solo per tutto l’Alto Adige?

“Dipende. Per alcuni aspetti una gestione centralizzata consente di avere dei vantaggi operativi. Per altri è importante che servizi come i nostri coltivino sempre stretti rapporti territoriali. Anche di prossimità”

Mi permette, in conclusione, un’altra domanda forse banale?

“Non si preoccupi”

Se io volessi adottare un cane ospite qui alla Sill cosa devo fare? 

“Prende appuntamento e inizia un colloquio con i nostri operatori tecnici. Loro cercheranno di comprendere se vi sia un cane particolarmente adatto alle singole esigenze individuali e di famiglia senza nascondere nulla delle difficoltà. Anche a costo di scoraggiarla. Questo è un punto importante: noi, chiaramente, aspiriamo al massimo delle adozioni possibili ma allo stesso tempo siamo molto seri nel valutare gli abbinamenti e le reali possibilità o motivazioni dei possibili adottanti. Ogni adozione deve essere pienamente consapevole perché se un cane ci torna dopo averlo fatto adottare abbiamo causato un doppio danno. A lui e a noi. Peró, ecco, la procedura è semplice e le porte sono sempre aperte. Anzi, se avete amore da dare qui trovate sicuramente il cuore giusto dove depositarlo”. 

Alan Conti 







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