Marche

«Vogliamo vedere le carte». Domani tocca a Santini


PESARO Silenzio davanti alla magistrata Maria Letizia Fucci e agli investigatori che hanno svolto le indagini. Stefano Esposto, presidente delle associazioni culturali Opera Maestra e Stella Polare, collettrici dei fondi comunali per realizzare opere pubbliche ed eventi, è arrivato in tribunale ieri qualche minuto prima delle 10, ora fissata per l’interrogatorio di garanzia.

Le ipotesi di reato

Esposto è coinvolto per corruzione nel Caso Affidi, che vede 24 indagati a vario titolo per i reati ipotizzati di corruzione, indebita percezione di fondi pubblici, induzione indebita a dare utilità, turbativa d’asta, falso ideologico e peculato, per complessivi 11 capi di imputazione. Stefano Esposto è uno dei personaggi chiave dell’inchiesta, accanto a Massimiliano Santini – suo amico, fondatore con lui delle due associazioni culturali nonché stretto collaboratore dell’ex sindaco di Pesaro – e a Matteo Ricci, attuale europarlamentare del Pd.

Secondo lo schema accusatorio, costruito sulla base degli accertamenti svolti dalla squadra mobile della Questura e dalla Guardia di finanza, Ricci, Santini ed Esposto si sarebbero accordati per organizzare un sistema corruttivo finalizzato al compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio, anche da parte di vari dirigenti e funzionari pubblici, per fare convogliare, in violazione del principio di rotazione degli incarichi, affidamenti e contributi alle associazioni Opera Maestra e Stella Polare per un totale di 509.686 euro (Iva compresa) dal 2020 al 2024

Pantalone scuro, giubbotto leggero e occhiali da sole, Esposto era accompagnato dall’avvocato Gherardo Saragoni Lunghi, suo legale. Passo spedito verso il primo piano, quello della procura. Il faccia a faccia è durato poco perché Esposto si è avvalso della facoltà di non rispondere, a norma di legge. Per primo è uscito l’avvocato Saragoni Lunghi. «Siamo in fase di indagini, vogliamo vedere tutti i documenti prima di parlare – ha dichiarato -. A tutela del mio assistito dico solo che aspettiamo la fine delle indagini, poi potremo vedere le carte. Questa è una strategia difensiva». Poi una domanda sull’aspetto emotivo.

«Vicenda mediatica»

«Questa è una vicenda molto mediatica, c’è della pressione. Ma voglio che il procedimento si svolga all’interno del tribunale e la giustizia faccia il suo corso. Tutto va ponderato “cum grano salis” (con discernimento, ndr)». Poi è uscito Esposto ed è stato seguito dai giornalisti, ma non ha risposto ad alcuna domanda prima di entrare in auto con l’avvocato e andarsene.

Secondo la ricostruzione della procura, nella vicenda il tornaconto di Esposto sarebbe stato di 82.702 euro, pari alla somma dei bonifici finiti, tra luglio 2021 e novembre 2024, sui suoi conti correnti personali partendo dalle casse delle due associazioni.

Massimiliano Santini – assunto dall’ex sindaco Ricci nel suo staff dal 2019 al 2024 secondo l’articolo 90 del testo unico degli enti locali per coordinare la comunicazione social, le iniziative e gli eventi- avrebbe ricavato dal Caso Affidi un’indebita utilità patrimoniale di 106.924 euro corrispondenti ai versamenti bancari ricevuti a vario titolo da Opera Maestra, anche usandone la carta bancomat. Santini sarà interrogato in procura domani, la sua avvocata è Paola Righetti (madre di Gherardo Saragoni Longhi) e non è difficile immaginare che la strategia difensiva sarà la medesima.

Chi certamente parlerà davanti alla pm è Matteo Ricci (mercoledì il suo interrogatorio), il quale ha anticipato via social la difesa, negando radicalmente la tesi accusatoria: «In 15 anni di amministrazione non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici e di lavori. Mi sono sempre fidato ciecamente dei miei dirigenti, dei miei collaboratori, come ho fatto in questo caso».

Gli eventi di successo

E sui suoi fedelissimi: «C’è un collaboratore che ha tradito la nostra fiducia- si è domandato pubblicamente venerdì sera alla maxi cena di Baia Flaminia -? Io non lo so. So solo che a lui abbiamo affidato eventi e manifestazioni di successo». Secondo la procura, l’utilità del reato per Ricci sarebbero stati la popolarità e il consenso procuratigli proprio da quegli eventi di successo, in quanto conseguiti con modalità illegittime.

Luigi Benelli

Lorenzo Furlani

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