Friuli Venezia Giulia

Virus ‘Lingua Blu’ dilaga in Slovenia, mai così tanti focolai negli allevamenti

07.09.2025 – 07.01 – Non si arresta la moria tra le pecore della vicina Slovenia a causa della diffusione della febbre catarrale, meglio nota come malattia della lingua blu. Il morbo viene trasmesso dai moscerini infetti ed è letale per gli ovini in generale; occorre però sottolineare come non si trasmetta da animale a uomo e assolutamente non contamina latte o formaggio. È in altre parole una disgrazia solo per i ruminanti che sono stati tuttavia severamente colpiti nella vicina Slovenia. Le prime notizie, a inizio agosto, comunicavano di intere greggi decedute in Istria, ma il morbo non ha risparmiato neanche il Nord Est, con molteplici casi in Friuli Venezia Giulia.

I numeri dell’epidemia

La Slovenia, nell’Alpe Adria, risulta severamente colpita, con la sua peggiore epidemia di lingua blu mai avvenuta: 73 le fattorie coinvolte, sebbene si stima un numero anche superiore considerando come molti proprietari non testino i propri animali; 500 ovini morti al giorno, citando i numeri relativi alla rimozione delle carcasse. Sono state colpite in particolare le regioni della Slovenia occidentale e meridionale dove le stime sottolineano una mortalità per i ruminanti del 30%. La situazione è inoltre complicata dal fatto che non possono essere le fattorie a eliminare le carcasse degli ovini infetti, ma il compito deve essere affidato o all’esercito, o alla Protezione Civile, o ai Vigili del Fuoco. Vi sono stati a questo proposito considerevoli ritardi con ammassi di carcasse abbandonati nei caldi mesi estivi.

La reazione della politica

Diverse e numerose le polemiche a questo proposito della politica; la situazione non è stata infatti così grave né in Croazia, né in FVG; e la gestione è apparsa a molti farraginosa. Non ha aiutato come siano morte soprattutto pecore e/o ovini appartenenti a specie locali e pregiate.

[z.s.]




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