Violenza sessuale, uno studio dell’università di Innsbruck rivela tabù e silenzi in Alto Adige – Cronaca
BOLZANO. Proteggere e sostenere le persone che hanno vissuto esperienze di violenza a sfondo sessuale, sensibilizzare la società e favorire la prevenzione. Sono questi gli obiettivi dello studio “Violenza a sfondo sessuale in Alto Adige dal punto di vista dei tre gruppi linguistici”, presentato dal Centro Interdisciplinare di Genere dell’Università di Innsbruck.
A illustrare i risultati a Bolzano sono state la responsabile della ricerca Gundula Ludwig e le ricercatrici Julia Ganterer e Laura Volgger, alla presenza dell’assessora provinciale Rosmarie Pamer, che ha evidenziato il sostegno della Provincia autonoma di Bolzano al progetto, con l’obiettivo di “rompere il silenzio” su un tema ancora poco affrontato.
Dall’indagine, condotta su 33 persone con esperienze di violenza, è emerso che solo una di loro ha sporto denuncia. “Il numero ristretto di denunce dimostra che l’assenza di conseguenze per i colpevoli è ancora elevata”, ha sottolineato Ganterer. Le ricercatrici hanno individuato nelle disparità sociali e nelle relazioni di potere i fattori che alimentano la violenza: «In Alto Adige – ha osservato Ludwig – è in atto una normalizzazione della violenza, che porta molte vittime a sentirsi abbandonate».
Per la ricercatrice Volgger è necessario «un cambiamento istituzionale che garantisca protezione e sostegno tempestivo alle persone coinvolte». Lo studio rappresenta anche una tappa nel percorso della Provincia verso la creazione di un Organismo di garanzia per le questioni legate alla violenza a sfondo sessuale, da istituire presso l’Ufficio degli Organismi di garanzia del Consiglio provinciale.
«Con il nuovo organismo – ha spiegato Rosmarie Pamer – offriremo una struttura indipendente e duratura che ascolterà, offrirà consulenza e proteggerà le persone con un vissuto di violenza sessuale». L’assessora ha inoltre annunciato la nascita di un Consiglio delle persone con un vissuto di violenza e di una Consulta scientifica, che insieme costituiranno “un triangolo forte per la protezione, il dialogo e la conoscenza”.




