Violenza di genere, Roccella: “Servono nuove leggi e cambiamento culturale profondo. Più le donne sono libere, più una parte del mondo maschile reagisce”
La violenza di genere assume oggi forme sempre più sofisticate, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale per perpetrare abusi digitali.
La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha annunciato importanti novità normative durante la cerimonia di premiazione dei cortometraggi vincitori del concorso “Da uno sguardo”, promosso dai Ministeri dell’Istruzione e del Merito, delle Pari Opportunità e della Cultura nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia.
“Nella nuova legge sull’intelligenza artificiale, che sarà approvata entro il 15 settembre, abbiamo inserito strumenti per perseguire penalmente la manipolazione non consensuale di immagini, una forma di violenza che spesso colpisce le donne in rete”, ha dichiarato la ministra all’Adnkronos. Il provvedimento mira a colmare un vuoto normativo che ha permesso la proliferazione di siti sessisti contenenti materiale pornografico generato artificialmente, rimasti attivi per anni senza conseguenze legali.
Le denunce come strumento di contrasto: “Solo così possiamo agire”
La ministra ha evidenziato un aspetto cruciale nella lotta contro la violenza digitale: l’importanza delle denunce come strumento indispensabile per l’azione delle autorità. “È importante che oggi ci sia attenzione. Le denunce sono fondamentali: solo così possiamo agire”, ha sottolineato Roccella, riferendosi alla necessità di una maggiore consapevolezza collettiva sui fenomeni di abuso online.
L’analisi della ministra si spinge oltre l’emergenza contingente, individuando nelle reazioni maschili alle conquiste femminili una delle radici del problema: “Più le donne sono libere, più una parte del mondo maschile reagisce cercando nuove forme di controllo, fino alla violenza”. Una dinamica che richiede un approccio multidisciplinare, capace di agire simultaneamente sul piano normativo e su quello culturale.
Educazione e coinvolgimento maschile: la sfida del cambiamento culturale
Nonostante i progressi legislativi, i femminicidi continuano a registrare numeri allarmanti, dimostrando secondo Roccella che “la radice è culturale”. La ministra ha insistito sulla necessità di un cambiamento profondo, che parta “dai sentimenti, dalle emozioni, da una nuova sintonia tra maschi e femmine”, coinvolgendo attivamente anche la componente maschile della società.
“Non può essere una battaglia solo delle donne. È fondamentale che anche i ragazzi, i padri, i fratelli siano parte di questo percorso educativo e culturale“, ha dichiarato la ministra, delineando una strategia che vede nell’educazione scolastica e nella partecipazione emotiva dei giovani gli strumenti principali per il cambiamento. La sfida tracciata da Roccella coinvolge istituzioni, famiglie, scuole e media in un progetto di trasformazione culturale che parte dalla creatività e dall’educazione sentimentale delle nuove generazioni.
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