Ambiente

Vinitaly: Cooperative, in Giappone +28,6% vini italiani

(ANSA) – VERONA, 04 APR – Buone notizie per la vendita di
vini italiani in Giappone dove hanno registrato una crescita in
volume del 28,6% nel 2022, attestandosi a 200 milioni di euro
secondo dati Ismea. Un successo trainato in particolare da una
crescente richiesta da parte del mercato nipponico di vini
“sostenibili”, siano essi biologici oppure con packaging leggeri
e facilmente riciclabili. Lo rende noto, a Vinitaly, l’Alleanza
Cooperative Agroalimentare. L’incremento a due cifre delle
vendite di vino è dovuto in particolar modo alla fine delle
chiusure dovute alla pandemia. Sono state riaperte le frontiere:
prima il Giappone era chiuso all’ingresso degli stranieri, oggi
invece c’è un forte aumento di visitatori in un paese dalla
grande vocazione turistica. E dalle rilevazioni fatte dalle
cantine di Alleanza emerge che la grande richiesta è di vini
biologici e di vini sostenibili con un packaging leggero. I
giapponesi apprezzano il vino in lattina e in particolare il
vino in tetrapak in confezioni da mezzo litro, materiale al
quale guardano molto positivamente perché si tratta di un
materiale facilmente riciclabile. Nel Paese dei crisantemi è
molto importante un concetto di sostenibilità piena. Nel Sol
levante la preferenza per il packaging da mezzo litro è anche
dovuta al fatto che scegliere vino nelle classiche bottiglie di
vetro sia assai più costoso, perché in Giappone le procedure di
smaltimento dei rifiuti sono molto rigorose e il cittadino deve
corrispondere un contributo a seconda del peso dei propri
sacchetti di rifiuti. Dal momento che il tetrapak è compostabile
e occupa pochissimo spazio, il problema si risolve con tre “e”:
in modo ecologico, economico ed elegante, offrendo prodotti di
qualità in confezioni dall’aspetto degno della loro storia.

(ANSA).


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