Società

Vincenzo Schettini: «C’è un disagio degli studenti ma boicottare l’esame di maturità è il modo sbagliato di protestare. Io avrei fatto un orale da urlo».

Dopo i casi di protesta di Gianmaria Favaretto del liceo scientifico Fermi di Padova, di Maddalena Bianchi, studentessa del liceo scientifico di Belluno, e di uno studente del liceo classico Antonio Canova di Treviso, si è riaccesa la polemica tra studenti e mondo della scuola sull’esame di maturità. Nell’ultimo caso, il ragazzo non si è nemmeno presentato davanti alla commissione d’esame, sicuro di essere comunque promosso tra risultati degli scritti e crediti dell’ultimo triennio. E mentre Antonio Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, commenta all’Adnkronos i tre casi in Veneto dicendo che «è un modo a buon mercato per avere una grande visibilità mediatica», e dopo che già il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara aveva annunciato per il prossimo anno «una misura ad hoc necessaria per chi boicotta gli esami», è arrivato anche il commento del prof. Vincenzo Schettini, l’insegnante di fisica più amato dei social, che da anni parla agli studenti non solo in aula, ma dagli account de La fisica che ci piace.

In un video pubblicato sul suo profilo Threads, Vincenzo Schettini spiega le parole che aveva affidato al Tg1: «Sono convinto che ci sia dietro un disagio, sono convinto che vogliate dire qualcosa ai professori e che dietro a quella protesta c’è qualcosa di importante che volete sottolineare a livello di scuola, che secondo voi non va. Questo è bellissimo». Però poi ha aggiunto: «La protesta va fatta in un’altra maniera», per poi spiegare che cosa avrebbe fatto lui. «Avrei fatto un orale da urlo, mostrando la mia preparazione e la mia capacità di confrontarmi con gli altri e al momento dell’assegnazione del punteggio avrei detto ai professori: “Io ho fatto il mio orale, ho dimostrato la mia preparazione e ho dimostrato chi sono e quanto io ci tenga alla conoscenza e alla cultura, però rifiuto il punteggio dell’orale per protesta”, spiegando successivamente i motivi del rifiuto, ha ribadito l’insegnante.

Schettini ha infine consigliato agli studenti di stare all’erta: «Occhio, perché nella vita vi confronterete con 10 mila cose, nel mondo del lavoro o all’università, con gente che non vi comprenderà, con riunioni a volte inutili, e molte volte vorrete protestare. Tuttavia dovete avere lo spirito di comprendere che un team o una comunità, anche quella scolastica, ha delle regole», ha concluso. Augurando, alla fine, buona fortuna a tutti per il futuro.


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