Villa Pamphili, il finto regista un caso politico, Sangiuliano: «Denunciai ruberie nel cinema»
Il caso di Villa Pamphili scuote la politica, l’ex ministro Sangiuliano: «Rexal Ford? Denunciai ruberie nel cinema». il finto regista è un caso politico: intascò oltre 800mila euro dal dicastero
«Rexal Ford? I fatti mi danno ragione, denunciai ruberie nel cinema». L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, torna all’attacco dopo la notizia che Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l’uomo al centro del giallo di Villa Pamphili, avrebbe ottenuto dal dicastero guidata da Dario Franceschini nel governo Conte bis oltre 800mila euro di tax credit per un film dal titolo «Stelle della notte» lui diretto e mai realizzato. Una faccenda giudiziaria che ora diventa anche un caso politico.
CASO ViLLA PAMPHILI, LA DENUNCIA DI SANGIULIANO
«Ho denunciato con forza lo scandalo delle ruberie nel mondo del cinema – osserva l’ex ministro – Ho cambiato il sistema trovando gigantesche resistenze da parte di una lobby tanto potente quanto corrotta che me l’ha fatta pagare». «Decine di film finanziati e mai usciti, altri costati milioni di euro con ridicole presenze di spettatori in sala, registi e attori strapagati per flop enormi, un meccanismo perverso – continua Sangiuliano – Il cinema è fra le più rilevanti espressioni di arte, la più moderna e vicina alla gente, che merita certamente attenzione e cura. Per questo non merita di essere terreno per predatori, di gente che si è arricchita con un grande spreco di risorse pubbliche».
LE INDAGINI SUL DUPLICE OMICIDIO
Fin qui l’aspetto politico. Sono tanti gli aspetti ancora da chiarire sul finto regista. Francis Kaufmann, arrestato in Grecia con l’accusa di aver ucciso la neonata di sei mesi trovata morta a Villa Pamphili a 200 metri dal corpo della madre, in Italia si faceva chiamare Matteo Capozzi. Il 46enne da quando si trovava nel nostro Paese aveva aperto un profilo Facebook con questo nome.
Mentre si indaga per accertare la dinamica della morte della compagna dell’uomo, Anastasia Trofimova, e della piccola Andromeda, probabilmente la figlia del 46enne (non si esclude la pista del duplice omicidio), pezzo dopo pezzo gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la vita di Kaufmann. Serpeggia un dubbio: si tratta di un impostore abituato a mentire e a cambiare identità o di una spia, in giro per il mondo per conto di un servizio di Intelligence? Gli investigatori sono convinti che la carriera cinematografica dell’uomo fosse tutta una bugia. Perché allora si spostava in giro per il mondo? E le sue identità false erano una copertura a quale scopo?
Quel che è certo è che il cambio di identità da parte di Kaufmann avvenne nel 2019 quando lasciò la California per recarsi a Malta. Lì visse per tre anni cominciando a farsi chiamare Rexal Ford. Una delle ipotesi in campo è che l’uomo abbia deciso di cambiare identità per «ripulirsi» dai suoi precedenti penali. Infatti, negli Usa, venne arrestato cinque volte per violenza domestica e aggressioni. L’uomo scontò anche 120 giorni di carcere per un’aggressione con un’arma letale. L’alternativa che si fa spazio è che la creazione di una nuova identità sia stata agevolata da persone di potere per tutelare Kaufmann. Si spiegherebbe così il fatto che il passaporto dell’uomo, che riporta il nome di Rexal Ford, sia risultato autentico. Tante domande, tanti dubbi, a cui gli inquirenti sperano di dare presto una risposta.
Intanto i pm della Procura di Roma potrebbero ascoltare tramite rogatoria la madre di Anastasia Trofimova. La donna, che non aveva notizie della ragazza dal 2 giugno, ha riconosciuto la figlia da uno dei tatuaggi che aveva su un piede. La signora, che vive a Omsk, città della Siberia meridionale, potrebbe essere sentita anche in Italia nel caso in cui dovesse raggiungere il nostro Paese.
Arriveranno comunque per luglio i risultati degli esami istologici che dovranno accertare le cause della morte di Anastasia. La prima fase dell’autopsia non è servita ad accertare i motivi del decesso, anche alla luce del fatto che il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Le analisi di laboratorio sui campioni prelevati consentono di identificare le cause di morte compresa anche l’ipotesi di un soffocamento anomalo, come ad esempio un cuscino, che era stata scartata in un primo momento. Il giallo di Villa Pamphili potrebbe riservare altri colpi di scena.
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