Liguria

Villa Imperiale, stavolta ci siamo: a marzo via ai lavori di riqualificazione per tutto il 2025


Genova. Inizieranno intorno al 1° marzo e finiranno entro il 31 dicembre 2025 (salvo imprevisti) i lavori di riqualificazione di Villa Imperiale, polmone verde nel cuore di San Fruttuoso, da anni vittima del degrado e del dissesto idrogeologico. Sono le tempistiche emerse oggi dalla commissione consiliare in Municipio Bassa Valbisagno col responsabile di progetto Pierpaolo Grignani e l’architetta Barbara Ansaldo della direzione Facility management del Comune.

Dunque, dopo una lunga sequela di rinvii (l’ultimo annuncio portava la firma di Pietro Piciocchi e prometteva l’apertura del cantiere a settembre 2024) entra davvero nel vivo l’intervento affidato lo scorso dicembre a due ditte genovesi, quella del geometra Stefano Cresta e la Cesag, per un valore di un milione e 415mila euro. Il finanziamento complessivo ammonta a circa 2 milioni di euro, provenienti da fondi statali complementari al Pnrr, e comprende anche oneri a carico dell’amministrazione e Iva.

“La ditta ha prodotto un cronoprogramma con varie fasi – spiega Grignani – in modo che il parco in generale rimanga fruibile e gli accessi siano sempre garantiti per svolgere tutte le attività quotidiane all’interno. Certo, ci sarà qualche difficoltà. Ovviamente ci auguriamo che non ci siano imprevisti. Il fattore meteo gioca un ruolo fondamentale: col terreno bagnato, ad esempio, la posa delle pavimentazioni non può essere fatta”. Conclusi i lavori nel 2025, rimarranno poi sei mesi per il collaudo e le varie certificazioni dell’opera.

Tra gli effetti del cantiere c’è lo sfratto per la tradizionale rassegna estiva Ridere d’agosto organizzata dal Teatro Garage. Il Municipio e il Comune stanno valutando i giardini Lamboglia di viale Bracelli, a Marassi, come alternativa: “Stiamo facendo tutte le verifiche, in futuro si potrebbe immaginare di usare entrambe le location – commenta il presidente del Municipio Angelo Guidi -. Abbiamo chiesto alle imprese che nella gestione del cantiere ci sia una continuità, che non stia fermo. La mitigazione del disagio per i cittadini è vedere che si sta lavorando. Sia chiaro, questo è un valore non solo per San Fruttuoso, ma per tutta la città di Genova”.

Tutte le fasi di progetto, compresa quella esecutiva, sono state curate da Aster per un importo complessivo di 120mila euro. Il restyling prevede anzitutto un consolidamento dei muri di confine e della scarpata sul lato nord, con una rinaturalizzazione del versante tramite interventi di ingegneria naturalistica e rimozione dei vialetti d’asfalto aggiunti in tempi recenti, nell’ottica di rispettare la vocazione di parco storico. Verranno restaurati il ninfeo, la fontana con un sistema di ricircolo dell’acqua e la balaustra danneggiata dal crollo di un grosso pino nel 2019. Ci saranno nuovi servizi igienici autopulenti come quelli installati all’Acquasola.

Una delle priorità sarà proprio il verde, anche se sarà inevitabile tagliare qualche albero: “Ma il saldo alla fine sarà positivo – rassicura l’architetta Ansaldo -. Molte palme oggi in sofferenza saranno spostate. Alcuni cedri verranno abbattuti e ripiantati in posizioni più consone. Una volta consolidato il versante nord, ci concentreremo sull’area verde della parte sud. Le terrazze saranno oggetto di de-impermeabilizzazione e di ripavimentazione adeguata a un luogo storico, verrà tolto tutto l’asfalto e realizzato un impianto per il convogliamento delle acque”.

Nella parte sud del parco, vicino all’ingresso da via Torti, sarà realizzata un’area giochi inclusiva con accessibilità certificata. Per ora non è in programma nessun intervento su quella più grande che sorge nella parte alta: “Tra abbattimento di barriere architettoniche, rampe d’accesso e nuovi giochi con pavimento anti-trauma sarebbero serviti 100mila euro. Dubito che coi risparmi dell’appalto ricaveremo una somma sufficiente”, risponde Grignani. “Abbiamo scelto di concentrarci su una sola area giochi per renderla completa e moderna – aggiunge Ansaldo – poi in futuro si potrà pensare alla parte nord che potrà ospitare altre funzioni ludiche, magari per un pubblico più grande”.

Nemmeno l’area cani verrà spostata: “Se dovessimo toglierla e riposizionarla altrove, andrebbe in conflitto con la normativa che prescrive una distanza minima di 100 metri dai caseggiati – ricorda il responsabile di progetto -. A Genova un’area cani potrebbe stare solo sui monti. La collocazione attuale è il contemperamento tra il rispetto della storicità del parco e le esigenze della cittadinanza. Abbiamo deciso di mantenerla cercando di ridurre il più possibile gli impatti per chi è fuori dal parco”.




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