Vigneto sperimenta l’atomizzatore che taglia 70% fitofarmaci – Mondo Agricolo

L’innovazione integrata
dall’intelligenza artificiale può consentire di ridurre
drasticamente l’uso dei prodotto fitosanitari nei vigneti. A
prometterlo un nuovo atomizzatore che guida nell’uso dei
prodotti chimici, indicando di utilizzarli solo quando è
strettamente necessario. A sperimentare la nuova tecnologia sarà
un’azienda piemontese, l’Azienda Agricola Luca Ferraris.

   
Un’iniziativa sulla quale ha già chiesto approfondimenti tecnici
l’Oiv (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin),
interessata alla novità.

   
L”atomizzatore intelligente’ sarebbe in grado di ridurre
fino al 73% l’impiego di prodotti fitosanitari. Il progetto,
finanziato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e
realizzato in collaborazione con l’Università di Torino, è stato
coordinato dall’ingegner Giancarlo Spezia, titolare di
Tecnovict, l’azienda che ha sviluppato la tecnologia, e
realizzato dalla Dragone. “Dotato di sensori avanzati e gestito
da un sistema di interpretazione delle immagini, l’atomizzatore
– spiega Luca Ferraris – è in grado di analizzare in tempo reale
la densità della vegetazione e regolare automaticamente
l’erogazione dei trattamenti. Gli ugelli si aprono e chiudono in
un decimo di secondo, garantendo interventi estremamente mirati.

   
Abbiamo scelto negli anni di investire costantemente nella
tecnologia come leva strategica per migliorare la sostenibilità,
l’efficienza e la qualità del nostro lavoro. “.

   
Per Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera
d’Asti e Vini del Monferrato- “il progetto di
industrializzazione dell’atomizzatore si inserisce coerentemente
nel solco delle strategie che puntano a sviluppare soluzioni
innovative nella sostenibilità in agricoltura”. Le ridotte
dimensioni dell’atomizzatore spiega Claudio Boeri, titolare
della Dragone “consentono di lavorare anche nei vigneti di
Langhe e Monferrato, dove spesso gli spazi sono ridotti. Il
costo superiore rispetto ai convenzionali viene ammortizzato
dall’azienda in due anni”.

   

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