«Vietato mangiare ortaggi coltivati in zona»
SAN BENEDETTO Una nube di fumo nero e un forte odore insopportabile di bruciato ha subito messo in allarme i residenti di Porto d’Ascoli poco dopo le 11 della vigilia di Pasqua. L’incendio è infatti scoppiato alla Italservizi di via Val Tiberina, un’azienda situata nel quartiere Agraria, a cavallo con il comune di Monteprandone, che si occupa di raccogliere e trasformare i rifiuti industriali e civili.
L’allarme
I vigili del fuoco del distaccamento di San Benedetto coadiuvati da uomini e mezzi giunti da Ascoli sono stati impegnati per oltre tre ore: la zona interessata dalle fiamme è stata irrorata su più fronti con liquido schiumogeno evitando che si propagassero ulteriormente le fiamme. Solamente intorno alle 15 i pompieri sono riusciti a domare completamente l’incendio evitando danni alla staticità della struttura. In seguito si sono svolte le operazioni per lo smassamento dei materiali interessati, plastica di recupero, e la bonifica dell’intera zona. Fortunatamente non ci sono feriti, ma ha destato un certo allarme la grossa nube di fumo nero che si è formata.
I rilievi
Gli ispettori dell’Arpam hanno eseguito i campionamenti per la qualità dell’aria. Tra le ipotesi dei motivi che hanno scaturito il rogo un cortocircuito o una scintilla scoppiata durante le operazioni di smistamento rifiuti. Il sindaco Antonio Spazzafumo si è subito recato sul posto appena è stato avvisato dell’incendio scoppiato alla Italservizi. Come Spazzafuno anche il sindaco di Monteprandone, Sergio Loggi, ha invitato nella fase iniziale i cittadini a mantenere chiuse le finestre per precauzione.
Le ordinanze
A seguito dell’incendio sviluppatosi ieri mattina nello stabilimento dell’azienda di riciclaggio di rifiuti Italservizi, i sindaci di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo, e di Monteprandone, Sergio Loggi, su proposta dell’azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno, hanno firmato ordinanze valide nei rispettivi territori comunali con le quali, a titolo precauzionale, si vietano il consumo di prodotti vegetali coltivati nel raggio di un chilometro dal luogo dell’incendio e il pascolo di animali da reddito.
Gli animali da cortile
Inoltre si impone nella stessa area il mantenimento degli animali da cortile in stabulazione chiusa, evitando il razzolamento e provvedendo all’alimentazione con prodotti che non siano strati esposti nell’area suddetta. Purtroppo lo stabilimento Italservizi non è nuovo a incendi. Nello stabilimento della stessa azienda sambenedettese era avvenuto un incendio analogo il 5 gennaio del 2022 con gravissimi danni alla struttura: tre anni fa i vigili del fuoco furono impegnati per diversi giorni nelle operazioni di spegnimento e bonifica, così come l’Arpam per tenere sotto controllo l’impatto dell’incidente sulla qualità dell’aria.