Videogiochi con una grafica spettacolare ancora oggi nel 2025: la nostra Top 5
Nella sfida per il videogioco con la grafica più realistica al mondo troviamo tanti titoli che, pur essendo usciti da diversi anni, non smettono di sorprendere per la loro eccezionale fedeltà grafica. Ecco 5 giochi (o meglio, 6) che continuano a risplendere a dispetto del tempo trascorso dalla loro commercializzazione.
Red Dead Redemption 2
I quasi sette anni trascorsi dall’uscita del capolavoro western di Rockstar Games non pesano minimamente sui giudizi riguardanti il suo comparto grafico: il qui recensito Red Dead Redemption 2 era e continua ad essere il punto di riferimento delle esperienze open world tripla A.
Dal 2018 ad oggi, d’altronde, nessun team di sviluppo ha osato sfidare il realismo estremo che pervade la Frontiera di RDR2, eccezion fatta per alcune coraggiosissime software house come gli studi Warhorse con Kingdom Come Deliverance 2 (pur con tutti i distinguo in termini di risorse allocate e di differenze nel gameplay).
Ciò che rende davvero incredibile la grafica dell’odissea western vissuta dagli emuli di Arthur Morgan non è tanto il comparto tecnico in sé, quanto piuttosto la cura maniacale risposta dall’esercito di sviluppatori al servizio della Grande R nell’erigere la monumentale impalcatura ludica e contenutistica di un’opera che ha fatto da spartiacque tra la vecchia e la nuova generazione di simulazioni interattive votate al free roaming.
The Witcher 3 Wild Hunt
Se con Cyberpunk 2077 gli elogi a CDPR sono più per l’impegno profuso dalla software house polacca nel risolvere i problemi di lancio con Major Update pieni di migliorie grafiche e ottimizzazioni prestazionali, nel caso di The Witcher 3 ci troviamo al cospetto di una gemma che ha saputo risplendere di luce propria sin dal primo giorno di commercializzazione.
Certo, le novità introdotte da CD Projekt negli anni con espansioni, porting di successo, una serie TV che ha fatto da volano all’interesse della community e importanti aggiornamenti grafici hanno contribuito al successo duraturo dell’avventura ruolistica di Geralt di Rivia, ma sarebbe ingiusto non guardare a The Witcher 3 come ad un kolossal generazionale che sarebbe stato comunque in grado di superare agilmente la prova degli anni.
Basta leggere la nostra recensione di The Witcher 3 Wild Hunt per riavvolgere velocemente il nastro dei ricordi e intuire la reale portata di un titolo che è entrato di diritto nella storia dei videogiochi.
God of War
La sfida a distanza per la conquista del titolo con il maggior numero di premi GOTY che ha visto per protagonisti God of War e Red Dead Redemption 2 nell’ormai lontano 2018 sta lì a testimoniare l’enorme importanza del lavoro che Sony Santa Monica ha saputo svolgere per riportare in auge e svecchiare una delle serie più iconiche e rappresentative della galassia PlayStation.
Il team al seguito di Cory Barlog ha preso il meglio della trilogia originaria di God of War e l’ha innestato in un impianto ludico di stampo cinematografico che, grazie all’uso magistrale di Unreal Engine 4, rivalegga per bontà tecnica e offerta ludica con qualsiasi action adventure commercializzato negli anni successivi. L’unica eccezione è rappresentata dal suo sequel diretto, il qui recensito God of War Ragnarok che è riuscito a migliorare ogni singolo aspetto del capitolo precedente al punto da trasformare Kratos nell’indiscusso dominatore del genere.
Zelda Breath of the Wild e Tears of the Kingdom
L’epopea in due atti di Link ha contribuito a fare di Switch 2 una delle console più vendute della storia, per una ragione piuttosto semplice: se con Breath of the Wild gli sviluppatori guidati da Eiji Aonuma sono riusciti a rivoluzionare la serie di Zelda con un titolo tanto immersivo da ridefinire il concetto stesso di open world, con Tears of the Kingdom la casa di Kyoto ha saputo superarsi facendo leva sull’interattività e sulla personalizzazione dell’esperienza di gioco.
Gli update per Switch 2 di Zelda BOTW e TOTK hanno permesso ai due capolavori di risplendere grazie alla superiore potenza di elaborazione offerta dalla nuova console ibrida della Grande N, dando così modo agli emuli di Link di tuffarsi ulteriormente nelle atmosfere fiabesche del Regno di Hyrule.
Forza Horizon 5
Non serve citare il successo incredibile raggiunto da Forza Horizon 5 su PlayStation 5 per intuire la reale portata dell’ultimo capitolo dello spin-off in salsa open world di Forza Motorsport. Il capolavoro free roaming di Playground Games e Microsoft è la summa delle esperienze offerte da un genere, quello degli arcade racing, che ha proprio in FH5 la sua indiscussa stella polare.
Centinaia di gare elettrizzanti, un sistema di progressione assuefacente, un parco auto sconfinato, un’infinità di sfide da completare sfrecciando liberamente per il Messico e un’offerta multigiocatore caleidoscopica fanno di Forza Horizon 5 uno dei migliori videogiochi di corse che siano mai stati realizzati, nonché uno dei titoli open world più profondi e divertenti attualmente in circolazione, e questo anche grazie a un comparto grafico senza sbavature e a una direzione artistica semplicemente impeccabile.
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