Salute

video inedito mostra chiatta che potrebbe aver causato l’incident

Moby Prince: in un video una chiatta che si allontana dal porto: è quello il terzo natante che provocò l’incidente?

La commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage del Moby Prince ha ritrovato un video inedito che potrebbe rappresentare un primo indizio concreto della presenza di un terzo natante nell’incidente avvenuto poco fuori dal porto di Livorno tra il traghetto Navarma e la petroliera Agip la sera del 10 aprile 1991 davanti al porto di Livorno: morirono 140 persone, tutte a bordo del Moby Prince. Il filmato, mostrato durante l’ultima audizione della Commissione e mandato in onda in esclusiva dal Tgr Rai della Sardegna, mostra un natante basso, definito “chiatta” nel filmato, allontanarsi la mattina dell’11 aprile in un’area esterna rispetto alla darsena in cui fu ormeggiato ancora fumante il traghetto col suo drammatico carico di persone decedute a bordo. Il natante è ripreso dall’obiettivo della telecamera per pochi secondi e appare arrugginito, con un aspetto e colore simile a quello del Moby Prince dopo l’incidente. Aspetto e colore, nel caso del traghetto, furono dovuti all’incendio della vernice esterna dopo la collisione con la petroliera e all’effetto degli idranti dei soccorritori a raffreddamento dello scafo. La chiatta, descrive il giornalista della Tgr Paolo Mastino a commento del servizio, “si sposterebbe da sud a nord“, quindi in allontanamento dal porto di Livorno.

Il filmato come detto potrebbe rappresentare la prima prova concreta dell’esistenza di una chiatta bruciata nella rada di Livorno dopo l’incidente Moby Prince, un mezzo ricercato per completare la ricostruzione della dinamica della collisione sostenuta dalle inchieste parlamentari: la possibile turbativa della navigazione che avrebbe costretto il traghetto a deviare dalla sua rotta, per finire contro la fiancata destra della petroliera, orientata a sud, al termine di una virata anomala a sinistra. Una precedente commissione alla Camera ha avanzato proprio l’ipotesi della presenza di un terzo natante che avrebbe tagliato la strada al traghetto, in modo repentino. Tesi fino ad oggi retta sulla ricostruzione probabilistica dello studio del centro di ricerca marittimo Cetena, disposto dall’organismo parlamentare, e sul racconto di due soccorritori, che parlarono della presenza di una “chiatta bruciata” sulla scena dopo la collisione, racconto poi ritrattato durante l’audizione nella prima inchiesta parlamentare.

Un natante di questo tipo – una chiatta, difficilmente visibile senza luce – a norma di legge non avrebbe potuto navigare di notte nella rada di Livorno. All’epoca – e questo è un fatto accertato – era utilizzato dalla Marina Militare degli Usa (tramite il servizio di rimorchio offerto da un’impresa locale) per spostare le armi tra le proprie navi in rada (e all’epoca all’ancora ce n’erano almeno 3) e Camp Darby, una delle più importanti basi Nato in Europa.


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